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Tiziano: ritrovato un ritratto ritenuto perduto da quasi 20 anni

  1. I Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Torino hanno recuperato uno straordinario quadro realizzato da Tiziano: Ritratto di gentiluomo con berretto nero.

Del quadro si erano perse le tracce da circa 20 anni.

L’opera confiscata dalla procura di Torino verrà restituita allo Stato italiano. Ha un valore stimato di sette milioni di euro.

L’indagine: il quadro di Tiziano scomparso nel 2003

L’indagine è partita da una richiesta inoltrata nel 2020 all’Ufficio esportazione di Torino da parte di una coppia di collezionisti piemontesi che dichiaravano il rientro in Italia dalla Svizzera dell’opera d’arte per l’esecuzione di alcuni esami diagnostici e di lavori di restauro che si sarebbero dovuti realizzare nell’Astigiano.

Accertamenti successivi hanno dimostrato l’esportazione illecita del quadro di Tiziano dal territorio italiano. A giugno 2021 è scattato il sequestro a cui è seguita la confisca nei giorni scorsi.

I carabinieri, in collaborazione con i funzionari della Soprintendenza di Torino, hanno documentato la violazione delle prescrizioni sull’esportazione dell’opera in assenza di autorizzazione.

La recente riforma legislativa prevede un forte inasprimento delle pene con la reclusione da due a otto anni e la multa fino a 80mila euro per coloro che trasferiscono all’estero beni culturali, cose di interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, bibliografico, documentale o archivistico o altre cose oggetto di specifiche disposizioni di tutela ai sensi della normativa sui beni culturali, senza attestato di libera circolazione o licenza di esportazione.

Inoltre, è prevista la confisca dei beni che hanno costituito l’oggetto del reato.

“Il dipinto” – ha illustrato Riccardi – “è stato esportato illecitamente in Svizzera nel 2003 ed è stato recuperato qui da uno spedizioniere. Le due persone che hanno chiesto il certificato non sono state perseguite per prescrizione, poiché il reato è avvenuto 20 anni addietro. Resta comunque l’atto della confisca. Avere la possibilità di esportazione serve ad avere mercati più ricchi e acquirenti che pagano di più. I motivi reali del rientro in Italia non sono noti”.

Sgarbi: “Quel quadro è una crosta”

Per lo storico e critico d’arte Vittorio Sgarbi il ritratto non è di Tiziano. Egli afferma: “Si tratta di un’opera di modesto valore. La vera truffa è allo Stato che, con questo inconsistente recupero, stringe un pugno di mosche. Non si è recuperato niente. Ciò che conta non è la presunta storia, o giallo, di una esportazione mancata, ma il luogo di un ritrovamento che indica una non-esportazione. D’altra parte la proposta anonima per ‘l’avvenuta importazione’ ha maggiore attendibilità dell’attribuzione interessata, presentando correttamente il ‘Ritratto di gentiluomo con berretto nero’ con la generica attribuzione a scuola veneta”.

Ma la risposta dei carabinieri non è tardata ad arrivare. Silvio Mele, comandante del nucleo tutela patrimonio culturale di Torino, riferendosi al commento del critico d’arte, afferma: “Stimo molto il professor Sgarbi. Compito dei carabinieri è applicare la legge, indipendentemente dall’attribuzione vera o presunta delle opere. La legge prevede del resto la confisca di tutti i beni di interesse artistico che abbiano più di 70 anni e valore superiore a 13.500 euro. Siamo quindi orgogliosi di aver restituito allo Stato un’opera che gli appartiene”.