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Sterilizzazione forzata: le donne Rom verranno risarcite

La Repubblica Ceca risarcirà le moltissime donne Rom che sono state sottoposte alla sterilizzazione forzata, stabilita da una legge varata nel 1966 dalla dittatura comunista, alla base di questa evidenti motivi razzisti. Questa legge rimase in vigore fino al 2012 per “dimenticanza”, nonostante vi fosse la democrazia.

Il presidente della Repubblica Ceca, Milos Zeman, ha firmato il decreto che riconosce per ognuna delle vittime un risarcimento, almeno 10mila euro. Certamente non sono pochi in quei luoghi, ma nulla può riparare il danno di non poter scegliere di essere madre.

A partire dal 1966, durante il comunismo le donne Rom incinte, molto spesso non in grado di leggere, erano indotte con persuasione o minacce a firmare l’autorizzazione speciale a interventi in caso di parto cesareo o gravidanza difficile. Molte di loro furono sottoposte alla sterilizzazione, senza neanche ricevere l’informazione che lo Stato aveva amputato loro il diritto naturale a essere mamme.

La sterilizzazione forzata continuò fino al 2012, quando il problema del razzismo contro i Rom e delle discriminazioni e atrocità commesse contro le donne fu portato alla luce da Amnesty international e da altre ong.

Il ministero della Sanità ceco provvederà a risarcire le donne. Comincerà con le vittime più anziane ancora vive, le donne sterilizzate sotto il comunismo. Poi toccherà a tutte le altre, ma alle sterilizzate dopo il 1989 verrà richieste di addurre più prove e rispondere a più domande. Dunque questo duro capitolo non è ancora concluso.

Elene Gorolova, dirigente della principale ong rappresentante le vittime delle sterilizzazioni forzate, afferma: “E’ una grande vittoria per cui ci siamo battute per anni che sembravano una lotta vana contro un muro di gomma. Io fui sterilizzata a 21 anni, molte altre vittime sono ormai anziane, altre sono morte, sono felice che chi di noi martiri è ancora in vita veda infine, anche se troppo tardi, la luce alla fine del tunnel”.

Ma Amnesty International avverte i risarcimenti alle donne di certo non chiudono il dibattito sul razzismo contro i Rom, vittime ancora oggi di discriminazioni nell’accesso al lavoro, nell’assegnazione di case popolari, nell’istruzione.