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Metroromanticismo. I Poeti der Trullo

Metroromanticismo. I Poeti der Trullo. Ancora pochi conoscono il fenomeno della street poetry (o urban poetry) Questa nuova tendenza, la poesia di strada , nata negli USA come costola della street art e del graffitismo, ha acquisito negli anni una sua autonomia artistica.

Lo scopo è lo stesso della street art. Mentre quest’ultima si rivolge al passante, al comune cittadino che cammina per strada e che quasi mai ha varcato la soglia di un museo o di una galleria, avvicinandolo all’arte visiva contemporanea, con analoga operazione la street poetry si rivolge a chi in vita sua non ha mai aperto un libro di poesia contemporanea

In Italia i due gruppi più importanti sono il M.E.P. (Movimento Emancipazione della Poesia) fondato a Firenze nel 2010 , che si dedica all’attecchinaggio di poesie contemporanee di autori anonimi su fogli di carta applicati ai muri delle città , e i Poeti der Trullo.

Questi ultimi sono particolarmente interessanti perché fondatori di un genere poetico assolutamente nuovo. Una contaminazione tra poesia metropolitana e romanticismo classico (più il primo che il secondo in realtà) mix dal quale fuoriescono versi in rima spiazzanti e sorprendenti. Venati dalla tipica e beffarda ironia romanesca, che strizza l’occhio a Trilussa molto più che a Byron e Keats.

La borgata del Trullo

Il Trullo non è in realtà un quartiere , ma una tipica borgata romana di periferia   tra la Portuense e la Magliana, vicino all’EUR. Per molto tempo zona di spaccio di droga e malavita.

Inaugurato nel 1940 da Mussolini, come residenza temporanea per i cittadini del Rione Monti, sfollati a causa della ricostruzione di Via dei Fori Imperiali. Nel corso del tempo, però, ha cambiato nome più volte. All’inizio era il ” Costanzo Ciano” , poi alla caduta del fascismo  “Duca d’Aosta” , infine nel dopoguerra  Borgata del Trullo. Il Trullo dei Massimi, sepolcro romano  situato sulla riva destra del fiume Tevere.

Oggi la borgata ( la cui arteria principale è via del Trullo) è addobbata ovunque da poesie e murales. Perchè nel 2010 alcuni ragazzi del collettivo poetico Poeti der Trullo hanno iniziato a disseminarla di versi , ma poi sulla loro scia nel 2013 si sono aggiunti i Pittori Anonimi del Trullo (tutti ultra cinquantenni )  a colorare le facciate cadenti delle case .

Grazie alla poesia e all’arte la gente ha iniziato a cambiare atteggiamento, iniziando  essere fiera di vivere in questa borgata, mentre prima o fuggiva via appena possibile oppute la viveva con grande disagio. E tutto questo grazie alle poesia, da sempre considerata arte di elite, lontana  dalla quotidianità e dai problemi sociali.

La street poetry a Roma

L’ispirazione della street poetry nasce dall’intento di catturare l’essenza della vita in città, esplorando la complessità, i ritmi e le contraddizioni dell’ambiente urbano, in particolare delle periferie. In comune con la street art ha l’anonimato degli autori, oltre all’intento più o meno  sovversivo dovuto sia ad alcuni testi e sia al rischio di incappare in una denuncia per vandalismo.

Poeti der Trullo nasceva nel 2010 come collettivo poetico, composto inizialmente da sette ragazzi, tutti identificati con uno pseudonimo: Inumi Laconico, Er Bestia, Marta der III Lotto, Er Farco, Er Quercia, Sara G.,‘A gatta morta .  

Sono stati i primi due inizialmente a vedersi e immaginare il progetto

Oltre a Ottavo Poeta. Alla loro mail poetideltrullo@gmail.com arrivano continuamente  poesie e suggerimenti. Per questo motivo ogni tanto  nei loro siti li inseriscono firmando queste liriche con lo pseudonimo Ottavo Poeta.

All’inizio le loro composizioni compaiono sui muri della città, ma un po’ alla volta, visto il successo ottenuto, vengono pubblicati. Diventano progressivamente  un fenomeno mediatico grazie anche ai social che danno loro una visibilità molto più ampia rispetto al quartiere  e alla città di partenza. Hanno una pagina Facebook, un profilo instagram (@poetidertrullo)  e un sito web (www.poetideltrullo.com)

A  differenza di tanti inutili writers che imbrattano le facciate delle città ( che nulla hanno a che vedere con gli autentici street artist) i Poeti der Trullo hanno sempre rispettato monumenti ed edifici storici. La loro pagina bianca sono i muri degradati, usando per di più  pennarelli delebili, che col tempo non si leggono più. Oltre a scrivere anche su fogli di carta applicati su cassonetti della spazzatura o cassette postali o quant’altro, quindi anch’essi destinati a vita breve e comunque non impattanti.

I Poeti der Trullo

Nel 2015 pubblicano un libro (Metroromantici) totalmente autoprodotto e andato letteralmente a ruba. La loro poetica è condensata in una dichiarazione d’intenti (Il Manifesto del Metroromanticismo) di cui riportiamo la parte finale.

“Il Trullo è un luogo della mente. Tutti possono affacciarsi su questo giardino periferico dopo essersi allontanati dal centro. Il centro delle decisioni, il centro della politica, il centro sotto chiave, protetto da vetri opachi, inaccessibile. Il Trullo è un luogo della mente e tutta la periferia esistente può essere seme e frutto di poesia. Noi esistiamo per dimostrarlo. Noi esistiamo per sporcare i passanti e i vicini del colore che ci è esploso dentro. Abbiamo deciso di lasciarlo fluire e di non arginarlo.

Siamo in sette e siamo un coro che vuole cantare l’amore e la rabbia, l’esperienza e la meraviglia, la provenienza e il viaggio. Le vertigini di un sentimento sul cornicione dell’ultimo piano. Lo scorrere, per le strade romane, di un fiume di versi diretto verso il Tevere, il mare, l’oceano. Un coro che soffia e diffonde, da un piccolo pezzo di mondo
chiamato Trullo, il vento poetico del Metroromanticismo.”

Nel 2021 si cimentano col  radiodramma (che dagli Anni ’20 ha appassionato migliaia di ascoltatori in tutto il mondo) mescolando prosa e poesia in una narrazione  di 45 minuti fatto di storie di una Roma di periferia, con musica rap di sottofondo. Sulle quali si aprono 12 finestre poetiche, isolate ma collegate alla narrazione, per aprire le quali la voce narrante è sostituita di volta in volta da voci diverse che leggono le poesie

Nel 2023 debutta a teatro uno spettacolo prodotto dalla Fondazione Teatro di Roma, A Roma nu je frega, ispirato ai loro versi . A seguire  la terza raccolta Metroromantici III (2019-2023).

 

Il metroromanticismo

Metroromanticismo. I Poeti der Trullo. Il metroromanticismo riprende il concetto di poesia romantica calandolo però in un contesto urbano contemporaneo.”  “Immaginario complesso e stratificato che, a sua volta, si intreccia e si inanella ad altri immaginari che oscillano tra presente e passato: dal verso rap alla street poetry, dall’attitudine alla versificazione del romanesco all’urban culture, seguendo una mistica della vita di borgata che oscilla tra idealizzazione e denuncia sociale, tra amore e odio per l’ambiente in cui si vive, tra rivendicazione dell’identità e desiderio di rompere la gabbia”.

Non solo palazzi  rovinati e degradati, scarabocchi  sui muri, spazzatura sui marciapiedi, degrado urbano. In una periferia normalmente concentrato di conflitto sociale ed emarginazione  possono sbocciare emozioni nuove e sensazioni diverse grazie alla poesia. E in questo caso, grazie ai Poeti del Trullo. E alla loro street poetry. Poesia d’assalto e di frontiera. Nata ai bordi di periferia, come cantava Ramazzotti.

Un neoromanticismo urbano, senza barocchismi retorici, senza involuti giri di parole e di versi, senza sterili ampollosità. Una poesia ottocentesca ma solo nell’aspirazione a  nuovi ideali e a nuove utopie . Per il resto assolutamente  contemporanea perché calata in una società difficile da affrontare, pregna di sofferenza tacita o esplicita di fronte alle ingiustizie sociali . Una poesia che fa una chiara scelta di campo frequentando la vita quotidiana di periferia come palestra in cui allenarsi per raggiungere  l’infinito  e le sue strade come corsie da percorrere per correre poi verso nuove avventure.

Dario Nicolella
Dario Nicolella
Medico oncologo e dermatologo, con la passione per la scrittura, l'arte e la poesia. Autore di saggi su tematiche toponomastiche ( in particolare località campane) mitologiche (sirene, luna) e storico-artistiche (cupole,colline e chiostri napoletani) nonchè di numerose sillogi poetiche. Vincitore di premi letterari.