La Nascita di Venere è il quadro più famoso di Botticelli e forse uno dei più noti al mondo. Realizzato per la famiglia dei Medici, rappresenta il momento in cui la dea (generata, secondo il mito, dalla schiuma del mare) giunge sulla costa dell’isola di Cipro.
Ha lunghi capelli biondi, è nuda e sta sopra una grande conchiglia, del tipo chiamato pettine. Spinta dal soffio del vento Zefiro e della brezza Aura, le due figure volanti abbracciate sulla sinistra, Venere è attesa da una delle Ore, le ninfe che presiedono alle stagioni, che le porge un mantello fiorito con cui coprirsi. Ma lei non sembra accorgersene e rimane immobile a farsi ammirare in tutta la sua bellezza mentre viene raggiunta da una pioggia di fiori rosa.
Per i gesti aggraziati, i colori luminosi, la dolcezza del volto e le morbide curve del corpo, Venere rappresenta la bellezza ideale, la stessa che i Greci avevano cercato con tante altre opere dedicate alla dea.
Le prime immagini della nascita di Venere risalgono all’arte romana e mostrano la dea distesa in una conchiglia. Con Botticelli la Venere nascente assume la posizione stante (in piedi), posa che verrà ripresa nei secoli seguenti.
Il gesto di coprirsi con le mani viene invece dalla Venere Pudica, un genere di scultura tipico dell’Età ellenistica (I sec. a.C.) Un altro elemento classico è il chiasmo, sebbene quello della Venere di Botticelli sia sbilanciato: l’inclinazione del corpo è tale che una donna reale cadrebbe di lato.
Tipica dello stile di Botticelli è la forte linea di contorno, che fa apparire la figura priva di peso, quasi una sagoma ritagliata nella carta. Una scelta che dà alla dea un senso di leggerezza ed eleganza.
Ricordiamo che La Venere è stata realizzata con la tecnica della tempera su tela, ed è visibile presso la Galleria degli Uffizi di Firenze.