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Equipaggi R.P.C.C. in servizio fuori sede a Lodi

Dirigente,  ci giungono numerose sollecitazioni da parte dei lavoratori che  svolgono il loro servizio presso il Reparto Prevenzione Crimine Campania.

La doglianza è legata al fatto che molti operatori sono stati inviati in servizio presso la provincia di Lodi, sicuramente sarà a conoscenza che proprio a Lodi ci sarebbe un nuovo focolaio del corona virus.

Lei saprà sicuramente di cosa parliamo,  l’epidemia di COVID-19 (dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease e “19” indica l’anno in cui si è manifestata), dichiarata dal Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, continua ad interessare il nostro paese, sebbene siano stati segnalati casi anche in numerosi altri Paesi in ben 4 continenti.

Tuttavia, secondo uno degli scenari possibili delineati dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), non è escluso che il numero dei casi individuati in Europa possa aumentare rapidamente nei prossimi giorni e settimane, inizialmente con trasmissione locale sostenuta localizzata e, qualora le misure di contenimento non risultassero sufficienti, poi diffusa con una crescente pressione sul sistema sanitario.

L’International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV  Commissione Internazionale per la Tassonomia dei Virus) ha intanto denominato il nuovo coronavirus “Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2” (SARS-CoV-2).

Orbene ci sembra di aver compreso che nonostante sia stata sollecitata dalla categoria ad azioni a tutela della salute dei poliziotti, Lei ha inteso proseguire la strada del  silenzio, tra l’altro  tipico di chi è preoccupato di altre cose.

Le ricordiamo che nonostante sia anche una sindacalista, Le diciamo che la nostra azione di tutela dei lavoratori è assolutamente diversa.

Avremmo preferito condividere le sue azioni a difesa dei poliziotti e anche degli iscritti alla sua sigla, ma purtroppo notiamo un silenzio tipico di chi tutela interessi diversi; noi sicuramente della Polizia napoletana e dei suoi operatori.

La sua voglia di Amministrazione è superiore al suo ruolo di sindacalista e nel caso specifico La diffidiamo dal violare qualsiasi norma a tutela della salute pubblica e quella dei poliziotti.

Le chiediamo urgentemente di farci sapere quali azioni ha disposto per la tutela di coloro che sono rientrati da Lodi e quali azioni a tutela di coloro che utilizzeranno semmai la stessa auto impiegata, pur consapevoli che il virus senza ospite umano tende a morire diventando innocuo.

  La riterremo responsabile, invece, qualora un solo collega dovesse risultare positivo al corona virus, diffidandola ad attivarsi immediatamente per far compiere i necessari accertamenti a tutela della famiglie dei poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine Campania.

Per fortuna la storia sta dimostrando chi tutela i poliziotti e chi invece la carriera di pochi.

La storia per fortuna la si conosce.

Si chiede che i colleghi siamo messi in congedo straordinario per 14 giorni, il periodo indicato come incubazione, poiché il semplice controllo della temperatura non  si ritiene sufficiente a fronte del periodo di incubazione stesso, basta verificare ed analizzare i servizi di coloro che sono già tornati o torneranno dalla zona focolaio, ovvero impiegati di servizio il giorno successivo al rientro in sede, nella città di Napoli e/o nella Regione Campania, rappresentandoLe che in  tutta l’area di riferimento, esiste una forte preoccupazione per l’evidente distanza tra quelle che sono le raccomandazioni e rassicurazioni da parte della Direzione Centrale di Sanità rispetto all’effettive, timide ed insufficienti iniziative che vediamo sul territorio.

Purtroppo la mancanza di attenzione da parte Sua sta determinando un quadro sofferente proprio per l’assenza di direttive  che oltre ad essere grave, sta lasciando nell’incertezza sanitaria  centinaia di operatori di Polizia in questa regione.

Le chiediamo di sapere il numero dei DPI disponibili per i Poliziotti, e gli eventuali Gel igienizzanti nonché se sia stata prevista una  pulizia straordinaria e sanificazione per tutti gli uffici ed in particolare per le auto di servizio.

Le sollecitiamo l’attivazione di specifiche profilassi da adottarsi nei confronti di quelle colleghe e colleghi che hanno prestato servizio o stanno prestando servizio nelle “ZONE ROSSE”, peraltro è di oggi la conferma della chiusura dei nidi, dell’attività scolastica e delle Università anche per la prossima settimana.

Eppure il silenzio imbarazzante sta caratterizzando la sua gestione.

Comprendiamo che svolga attività sindacale per un sigla ma non accettiamo che i colleghi siano lasciati soli.

Basti pensare alla percezione di abbandono che stanno vivendo i colleghi rientrati da una aggregazione in località ad alto rischio come Lodi e l’angoscia di coloro che sono rimasti in sede per il rischio contagio; concetto quest’ultimo centrale che deve necessariamente essere ribadito.

Non abbiamo la presunzione di volerci sostituire ai  Medici, ma riteniamo assolutamente necessario che soprattutto nei confronti delle poliziotte e dei poliziotti di rientro da aggregazioni in “ZONE ROSSE” venga posta la massima attenzione, anche attraverso il coinvolgimento delle Autorità Sanitarie Regionali, questo a tutela di tutti, atteso che molti di loro sono in giro per la regione sia per motivi di servizio sia familiare.

La riterremo responsabile di tutto quanto può accadere sotto il profilo della sicurezza sanitaria pubblica,  chiedendo  al Segretario Generale Nazionale U.P.L. Sicurezza Antonio LANZILLI che legge per conoscenza, di trasmettere la presente nota, alla c.a. del Direttore Centrale Anticrimine Dirigente Generale della Polizia di Stato Francesco MESSINA nonché, alla c.a. del Direttore Centrale di Sanità Dirigente Generale Medico Fabrizio CIPRIANI. In attesa di urgente riscontro, cordialmente La salutiamo.

Valentina Maisto
Valentina Maisto
Appassionata di scrittura ha pubblicato vari racconti con diverse case editrici e da sempre sogna di diventare giornalista. Ma il suo sogno più grande è quello di poter pubblicare una sua antologia di racconti.