Per la sezione Osservatorio del Campania Teatro Festival, il 24 giugno alle ore 22 sarà rappresentato sul palco del Teatro Tedér “Veneri”, uno spettacolo della Compagnia della Giostra. Veneri è stato scritto, diretto da Serena Francesca Catapano, Rosa Cerullo e Ludovica Franco che lo interpreteranno anche. Lo spettacolo inoltre si avvale della collaborazione di Marco Napolitano che cura le luci, di Eliseo Fusco, responsabile della direzione musicale e Martina Scarrone che firma sia la scenografia che i costumi. La Compagnia della Giostra è nata da un Laboratorio universitario del 2022, organizzato dalla Federico II e guidato da Nadia Baldi. I componenti hanno tutte età diverse e questo è il loro primo spettacolo in totale autonomia.
Veneri: cosa racconterà lo spettacolo
“Veneri nasce da una bozza che abbiamo scritto durante un laboratorio con Claudio Di Palma a settembre 2024– ha dichiarato Rosa Cerullo raccontando lo spettacolo messo su dalla Compagnia- Da lì, non abbiamo smesso di sporcarci le mani e di far uscire fuori quello che volevamo dire. Sono tematiche che ci toccano molto, fanno parte delle nostre vite». Le protagoniste sono tre artigiane che nella loro bottega modellano statuette di Venere. Tuttavia un imprevisto scuote le loro vite e le donne iniziano a interrogarsi su cosa oggi la dea rappresenti. Così tra filosofia e fantasia, parte una riflessione che rievoca la Venere preistorica, quella di Milo e quella di Botticelli. Lo spettacolo però ambisce a qualcosa di più, a una riflessione su ciò che il femminile davvero rappresenta, ai valori che si celano dietro le sculture di marmo della dea.
Al centro c’è il discorso sulla Cura ed è emblematico la prima scena dello spettacolo in cui compaiono una nonna e una bambina sedute accanto al caminetto. A tal proposito Rosa Cerullo conclude: “Oggi abbiamo il dovere di costruire un dialogo tra le generazioni per poter mettere quel mattoncino in più al ponte dell’umano. Questo vale per tutto: per l’arte e per la vita, che non fanno altro che nutrirsi l’una dell’altra. Venere questo ce lo insegna bene”.