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Divario Digitale: un processo in continua evoluzione

Il divario digitale indica una forma di diseguaglianza che riguarda l’accesso alle nuove tecnologie dell’informazione (in particolare Internet), e chi ne è escluso, in modo parziale o totale.

I motivi dell’esclusione sono vari: livello di istruzione; le condizioni economiche; le qualità delle infrastrutture; l’appartenenza a diversi gruppi etnici; provenienza geografica.

La distinzione fra i cosiddetti haves e haves not.

Due sono le dimensioni sullo studio di questo divario digitale: normalizzazione e stratificazione.

  • La normalizzazione è un approccio ottimistico, in quanto si afferma che con il tempo la tecnologia diventerà più economica e quindi più accessibile.
  • La stratificazione è un approccio puramente pessimistico, afferma che il tempo non farà altro che aumentare questo divario, poiché le persone meno abbienti non riusciranno a reggere il passo.

Se da un lato si spera che tutti possano far frutto delle nuove tecnologie e tutte le informazioni ad esse annesse; dall’ altro lato si verifica quello che viene chiamato “effetto San Matteo”, il cui processo indica che in certe situazioni o per meglio dire spesso, le nuove risorse tendono ad essere disponibili per quelle persone che hanno già.

E’  vero che le tecnologie aumentando sempre di più, renderanno quelle precedenti più economiche e quindi più accessibili. E’ pur vero, però, che l’uomo non può attendere molto per compensare questo divario e un esempio è la pandemia. Chi è sprovvisto di materiale digitale è indubbiamente svantaggiato ed il fattore tempo non aiuta.

A quale visione siamo più vicini allora?

La metamorfosi della società che diventa un fiume che scorre, e l’uomo che cerca di rincorrerlo e raggiungerlo, con la consapevolezza di non poterlo mai tenere ben stretto nelle proprie mani.

Forse cercare continuamente di stare al passo con qualcosa che ci sfugge non ci permette di vivere a pieno ciò che è in nostro potere.

Dovremmo forse smetterla di rincorrere un fiume che scorre?