venerdì 19 Aprile, 2024
15.5 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

Cesare Borgia, un principe ambizioso e spietato

Il 12 marzo del 1507 Cesare Borgia, noto anche come Duca Valentino, moriva nell’assedio di Viana. Il Duca Valentino fu uno dei personaggi più controversi del Rinascimento italiano. Ambizioso e spietato, riuscì a conquistare il ducato di Camerino ed Urbino cacciando via i Montefeltro e i Varano.

Tra coloro che ne decantarono le gesta vi fu il grande Niccolò Machiavelli nella sua opera “Il Principe”. Figlio illeggittimo di Papa Alessandro VI,  il filosofo Nietzsche lo definì “l’anticristo”.

Nel 1502 il Valentino era un uomo potentissimo, a tal punto che alcuni suoi nemici ordirono una congiura contro di lui. Cesare Borgia scoprì il misfatto e lasciò la piazzaforte di Camerino, fingendo di voler perdonare i congiurati ma in realtà stava già organizzando la sua vendetta.

Conquistata anche Senigallia, che apparteneva al duca della Rovere, Cesare invitò a cena i ribelli nel suo palazzo. Il mattino dopo uccise alcuni suoi nemici come Oliverotto da Fermo. La cena, che avvenne il 31 dicembre, è nota nella storia come “la cena di Senigallia”.

Diventato ormai signore della Romagna, il Valentino voleva estendere il proprio potere anche in Toscana. Con la morte però di suo padre, papa Alessandro VI, il Valentino iniziò ormai a perdere il potere acquisito.

Il conclave infatti portò sul trono del papato il cardinale Giuliano Della Rovere con il nome di Giulio II. Costui era però da tempo nemico dei Borgia.

Secondo Machiavelli questo fu un duro colpo per il Valentino. Costui avrebbe dovuto evitare che venisse eletto un suo nemico. Intanto Giulio II tolse a Cesare Borgia la Romagna e lo fece arrestare.

In quel periodo il duca Valentino trovò rifugio a Napoli per riorganizzarsi e riconquistare i suoi territori. Ma il Papa lo trovò e chiamò subito all’attenzione Ferdinando II di Aragona. Ferdinando prese in custodia Cesare e lo portò in Spagna dove venne rinchiuso in una fortezza a Medina del Campo.

Nonostante tutto nel 1506 l’astuto Borgia riuscì comunque ad evadere, rifugiandosi in Navarra. La sua morte, leggendaria come la sua vita, avvenne il 12 marzo 1507 mentre combatteva per il cognato Giovanni III d’Albret durante l‘assedio di Viana in Navarra.

Il suo corpo venne prima tumulato nella chiesa di Viana, ma non molti anni dopo il vescovo di Pamplona volle portarlo in zona sconsacrata. Il suo personaggio incute timore ancora adesso. Solo nel 2007, dopo circa cinquecento anni dalla sua morte, l’arcivescovado di Pamplona ha decretato che i suoi resti tornassero nella sua posizione originaria ovvero sull’altare della chiesa di Santa Maria a Viana.

Eva Maria Pepe
Eva Maria Pepe
Laureata in Lettere classiche, ama l'arte, la letteratura, i viaggi. Il suo più grande sogno è diventare scrittrice.