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Camera e Senato rinnovano la fiducia al Governo Conte

Camera e Senato, in due giorni densi di tensione e attesa, hanno rinnovato la fiducia al governo Conte.

Riassumiamo i risultati delle due aule del parlamento.

La densa consultazione parlamentare è iniziata lunedì, in tarda mattinata, quando il premier Giuseppe Conte si è recato alla Camera dei Deputati per cercare quelle che, citando le sue parole, sarebbero stati non responsabili ma persone volenterose.

In aula dopo il discorso del Presidente del Consiglio, si alternano le dichiarazioni degli esponenti di maggioranza, chiaramente volte a sostegno dell’operato del governo, e dell’opposizione, dura contro Conte e il suo governo.

Alla votazione però il risultato è inoppugnabile e ben oltre la maggioranza assoluta richiesta per andare avanti, il computo finale è infatti di 321 voti a favore, 259 contrari e 27 astenuti. Sono, quindi, ben sei i voti in più rispetto ai 315 richiesti per andare avanti. Favorevoli cinque deputati ex M5S, il dissidente sempre 5S Andrea Colletti e l’azzurra Renata Polverini.

La decisione della Polverini di votare in modo diverso dal suo gruppo parlamentare è stata accolta con sgomento dai colleghi che però, dalla voce dello stesso Galliani, hanno fatto sapere che la deputata è fuori dal partito, proprio a causa di questa sua decisione.

I numeri alla Camera non avevano però allentato la tensione, ed infatti dal punto di vista politico si è assistito ad un vero e proprio martedì da leoni.

La giornata al Senato è iniziata presto, alle 9:30, ma si è protratta ben oltre l’ora di cena.

L’esito non era scontato, ma con 156 voti a favore il governo ha incassato la fiducia.

L’ago della bilancia gli astenuti e due senatori di Forza Italia, anche loro come la Polverini per la Camera allontanati dal partito, oltre ai senatori a vita.

Al Senato, nonostante l’affondo duro del senatore Renzi, i senatori di Italia Viva si astengono dal votare abbassando di fatto il quorum per il raggiungimento della maggioranza.

La giornata è stata lunga e ricca di tensione, la conclusione dicevamo favorevole per il governo, anche se quella ottenuta è una maggioranza relativa ma non assoluta. Altro fatto rilevante della giornata un intoppo al termine seconda chiama. Il senatore  Lello Ciampolillo, ex parlamentare del M5s, ha infatti dichiarato di non aver risposto alla chiamata perchè  più arretrato e quindi non visto, questo ha portato la presidente Casellati alla decisione di rivolgersi ai questori, che a loro volta hanno analizzato le registrazioni delle operazioni di voto per sventare ogni possibile accusa di non veridicità del voto. Dopo alcuni momenti di tensione, con una vera e propria bagarre in aula, la presidente Elisabetta Casellati, ha annunciato che non solo il senatore Ciampolillo, ma anche Riccardo Nencini di Italia viva sarebbero stati riammessi al voto. Entrambi hanno votato la fiducia al governo.

Dopo il voto di fiducia incassato tra Camera e Senato, resterà ora da vedere come il governo Conte procederà nelle prossime ore.