Pappi Corsicato debutta nella fiction con Vivi e lascia vivere.
La Rai lo ha ingaggiato per la sua prima serie tv maturata da un suo soggetto mettendo insieme un cast d’eccezione con protagonista Elena Sofia Ricci.
“Questa è la mia prima serie” racconta Corsicato, “ero terrorizzato dall’idea di lavorare con la Rai, ma è stata l’esperienza più bella della mia vita, mi ha messo un’energia addosso. La sfida era mantenere il contenuto di un family e portare un po’ la mia visione: colori, musica, una Napoli più vivace nell’estetica. Non sono mai stato snob, da quando si fanno le serie … Siamo arrivati ora a realizzare questo progetto con la Rai con la consapevolezza di voler fare una cosa diversa, coinvolgere me è stata una sfida”.
La serie, ambientata a Napoli, racconta di una donna di cinquant’anni, Laura Ruggero. La donna è sposata da vent’anni con Renato, Antonio Gerardi, musicista a bordo delle navi da crociera. Cuoca in una mensa, Laura è madre di tre figli, due adolescenti, Nina e Giovanni e Giada, la loro primogenita.
La famiglia Ruggero è una famiglia apparentemente come tante. Di ritorno da un viaggio segreto a Tenerife, Laura convoca i figli per comunicare che il padre non c’è più. È morto in un incendio. Da quel momento le vite di ognuno di loro cambiano. Intanto Laura, che ha perso il lavoro, si reinventa un’attività; grazie all’aiuto del suo vecchio corteggiatore, non è buono come sembra, diventa imprenditrice. Insieme alle amiche gira la città vendendo sartù. Nei sei episodi, la commedia diventa giallo, pieno di colpi di scena, perché niente è come sembra.
Vivi e lascia vivere racconta il mondo femminile, la capacità delle donne di riprendere in mano la propria vita.
“Amo raccontare quelle qualità che tutte le donne hanno, – dichiara Corsicato – la determinazione, ma anche la fragilità. Il mio modello è Filumena Marturano, la creatura più sfaccettata: per me quello è l’ideale femminile, tutte hanno quelle componenti. In Vivi e lascia vivere i personaggi hanno momenti di sfiducia ma trovano un’energia comune, una forza per poter cambiare anche nelle cose piccole. Per questo la serie dà un messaggio di speranza, anche in questo momento difficile, di crisi: trovare il proprio talento. A volte pensiamo che sia un hobby, invece è talento”.
“Al di là della paura, del dispiacere per quello che stiamo vivendo, l’attesa della messa in onda della serie mi dà energia. Mi reputo molto fortunato di poter tenere compagnia al pubblico con una storia che lo accompagnerà verso l’estate. Mi consola offrire un po’ di leggerezza. Ne abbiamo tutti bisogno” conlude il regista.