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Il senato approva sussidi e ristori per la terza categoria: discoteche e spettacoli

Il senato non ha dubbi riguardo il terzo settore, che comprende: spettacoli, teatri, sale da ballo, chalet, discoteche, lidi, concerti intrattenimento e divertimento a 360° per aiutarli con ristori e aiuti economici.

Dal senato , infatti, un esponente del  movimento 5 stelle Marco Croati si propone per una linea di soccorso veloce e sistematica che arriverà presto.

È stata approvata completamente all’unanimità dalla commissione del senato, industria, commercio e turismo, la risoluzione di cui sono relatore che impegna il governo ad adottare alcune fondamentali misure per sostenere e rendere più competitive le migliaia di aziende del nostro Paese che si occupano di intrattenimento; un settore che impiega oltre 90.000 addetti e in grado di produrre un fatturato annuo di circa 2 miliardi di euro. Lo comunica come abbiamo già detto il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti: 

La prima misura approvata dalla commissione riguarda la competitività dei nostri locali, tema che diventerà fondamentale una volta superata finalmente la pandemia e con essa tutte le misure di contenimento adottate, e impegna il governo ad adeguare la capienza dei nostri locali agli standard europei – spiega Croatti – un parametro molto importante considerato che ormai il mercato degli eventi si svolge a livello continentale e i club italiani sono altamente penalizzati da capienze quasi dimezzate rispetto a quelli che si trovano in altri paesi comunitari.

L’incentivo all’aumento di capienza del locale potrebbe spronare molti imprenditori a ristrutturare i propri locali adeguandoli alle caratteristiche tecniche e impiantistiche richieste dalle norme di riferimento del settore, scongiurando il rischio di avere sempre più locali obsoleti, insicuri e fuori mercato”.

“Altre due richieste approvate, contenute nella mia risoluzione, sono invece legate all’emergenza epidemiologica e chiedono di adottare le necessarie misure economiche atte a compensare il settore dell’intrattenimento per il grave pregiudizio recato dal cd.

Decreto festività, che ha previsto la chiusura dei locali da ballo fino al 31 gennaio, annullando, peraltro con brevissimo preavviso, gli eventi previsti per il Capodanno che da soli rappresentano il 15 per cento del fatturato annuo del settore e a valutare inoltre, nella terza misura, l’opportunità di sospendere per un periodo di sei mesi l’efficacia delle disposizioni relative all’imposta sugli intrattenimenti“.

Conclude: “Sono provvedimenti fondamentali per il settore, alle prese con una gravissima crisi, e che guardano al futuro dei nostri locali di intrattenimento in vista di una ripartenza che speriamo possa avvenire quanto prima“.