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Conte e Grillo: trovata intesa per riformare il Movimento 5 Stelle

La quadra sembra esser stata trovata all’ interno del Movimento 5 Stelle. Trovato accordo al vertice, quindi, tra l’ex premier Giuseppe Conte e il fondatore del movimento Beppe Grillo.

Messe da parte, dunque, le divergenze interne sul nodo giustizia, o quantomeno destinate a tempi piú sereni dal punto di vista governativo.

Eh si, si aspetta un mare più calmo e nel frattemo, velocemente, si organizza il direttivo con Conte che si definisce soddisfatto dell’intesa trovata col garante pentastellato.

L’annuncio arriva direttamente dal regente Vito Crimi, che in apertura dell’assembla dei deputati ha affermato:«Beppe Grillo e Giuseppe Contehanno definito concordemente la nuova struttura di regole del M5s,che si dota di nuovi ed efficaci strumenti proiettando al 2050 i suoi valori identitari e la sua vocazione innovativa».

Il più felice della trovata armonia fra i due contendenti è sicuramente Luigi Di Maio, fondamentale nei giorni di spaccatura. È stato, infatti, lo stesso Di Maio a mediare tra Conte e Grillo per, utilizzando le sue stesse parole,: «far ripartire il Movimento con una leadership più forte».

Attesi ora i nomi della squadra che Giuseppe Conte vorrà mettere su. Tra i possibili “papabili” come vice svettano i nomi di Chiara Appendino, ma anche degli stessi Di Maia e Crimi.

Dicevamo si attendono tempi più sereni per sciogliere i nodi interni, non solo del Movimento, ma in generale di tutti i partiti.

Nel frattempo approda al Senato il ddl Zan, per il quale si teme tutto slitti a settembre.

Si  vota, infatti, per definire le pregiudiziali di costituzionalità, anche queste a rischio di essere rigettate, poi i tempi per gli emendamenti si prospettano molto lunghi. Si teme addirittura uno slittamento a settembre.

Si comincia a pensare, peró, già in termine di voti per una maggioranza che stando ad alcuni esponenti di Iatalia Viva non c’è.

A fare la differenza saranno ancora una volta i membri del gruppo misto e i senatori di Italia Viva. Aperto il dialogo con la Lega, ma le posizioni restano discordanti.