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Ghosting, il lato oscuro delle relazioni moderne

Nel mondo contemporaneo si sta facendo sempre più frequente un nuovo fenomeno, il ghosting. Dall’inglese “ghost” ovvero “fantasma”, con questo termine si intende interrompere tutte le comunicazioni e i contatti con un amico o con un partner senza alcun motivo nè alcun avvertimento. Un sondaggio, condotto attraverso dei siti di incontri, ha rilevato che su un campione di 800 utenti tra i 18 e 33 anni, l’80% di essi ha subito un’esperienza di ghosting.

Il termine è nato nel 2000, ma si è diffuso a partire dal 2010. Con la nascita dei social network il fenomeno è aumentato a dismisura. Ma perchè questo avviene? La motivazione da considerare è la viabilità di questo comportamento: il ghosting avviene perché è facile metterlo in atto. Non si forniscono spiegazioni e non si devono affrontare conversazioni difficili. Chiudere una relazione evitando discussioni e responsabilità è molto semplice e poco doloroso. La nostra società si sta avviando sempre di più verso l‘astensione al confronto.

Ci sono varie forme di ghosting. Molte persone cercano di tenere un comportamento meno drastico, ovvero non spariscono nel nulla ma tengono agganciata l’altra persona comparendo in modo occasionale. Stiamo parlando del “benching” (tenere in panchina) e dell‘”orbiting” (orbitare intorno all’altro). Attuando questi atteggiamenti, la persona tende a mettere in attesa l’altro mantenendo però sempre vivo il suo interesse e alimentando le sue aspettative.

Spesso il ghosting non è altro che l’esito di relazioni affettive sbagliate con i genitori o con chi si è preso cura di noi durante l’infanzia. Il dolore emotivo, quando viene sperimentato in fasi molto precoci, tende a creare degli schemi che poi tendiamo a replicare. Secondo la psicologia che studia il fenomeno, chi diventa esperto di ghosting attivo, di solito, prima è stato vittima di ghosting passivo.

Gli amanti del ghosting non si rendono conto in realtà che stanno causando conseguenze e disagi gravi. La persona che subisce questo fenomeno infatti inizierà a subire delusione, depressione, dolore fisico e morale, senso di rifiuto sociale. I sociologi hanno analizzato a lungo il fenomeno ed hanno paragonato queste sensazioni a quelle che prova chi subisce un vero e proprio lutto.

 

Eva Maria Pepe
Eva Maria Pepe
Laureata in Lettere classiche, ama l'arte, la letteratura, i viaggi. Il suo più grande sogno è diventare scrittrice.