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Aquarius: il “no” di Salvini e il “si” di de Magistris

Ancora in mare i 141 migranti a bordo della nave Aquarius di SOS Méditerranée e Medici Senza Frontiere, soccorsi venerdì al largo di Zuara, in Libia.

Tra loro 67 minori non accompagnati e 2 donne incinte. L’imbarcazione si trova ora in acque internazionali, tra Malta e Linosa, con la prua puntata verso la Sicilia, in attesa di indicazioni.

Può andare dove vuole, non in Italia!“, ha affermato in un tweet il Ministro dell’Interno Matteo Salvini.

E sulla vicenda è intervenuto anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, sollecitando la Gran Bretagna a farsi carico dei naufraghi, poiché la nave batte bandiera di Gibilterra.

Le condizioni di salute delle persone soccorse sono stabili, ma molti sono estremamente deboli e denutriti“, è l’appello lanciato da Medici Senza Frontiere su Twitter.

E per questo l’ONG ha chiesto ai governi europei l’assegnazione, quanto prima, di un porto sicuro per l’attracco.

Riguardo al caso la Commissione europea si è detta in contatto con numerosi Stati membri, per la suddivisione dei migranti tra i diversi paesi, e pronta fornire il suo pieno sostegno per la ricerca di una rapida soluzione. Ciò pur non possedendo competenza sul porto di sbarco.

Intanto, ferma e decisa, è giunta la replica del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il quale ha dichiarato: “Invito l’Aquarius ad avvicinarsi verso il nostro porto perché, qualora non li facessero sbarcare, saremmo noi stessi ad andarli a prendere in mezzo al mare, come è giusto che sia dinanzi a persone che stanno rischiando di morire perché c’è chi vuole mostrarsi forte coi deboli, solamente per puro calcolo di opportunismo politico“.