venerdì 19 Aprile, 2024
9 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

Mestieri antichi napoletani: tra creatività e sopravvivenza

Gli antichi mestieri, o meglio, quelle che oggi si definirebbero le professioni di un tempo, sono un elemento importante per ricostruire la storia di una determinata realtà.

La società Napoletana del passato è ricca di figure e professioni che ancora oggi riescono a strappare un sorriso, ripensando allo spirito di sopravvivenza di una società che ha sempre saputo rialzarsi.

Spesso il lavoro era una cosa per tutti, senza distinzione tra bambini, donne, persone anziane, ma la creatività e quella insaziabile voglia di darsi da fare, ha sempre contraddistinto tutti.

Tra le figure appartenenti alla società napoletana del passato, l’arriffatore rappresenta un pezzo di identità storica propria della città.

Antichi mestieri: chi era l’arriffatore

L’arriffatore era l’organizzatore di riffa, ossia della lotteria rionale collegata al gioco del lotto; era solito girovagare per il quartiere con in mano un grosso tabellone sul quale erano riportati i novanta numeri a cui associava il numero del giocatore che lo aveva comprato. 

Percorreva il quartiere dove era conosciuto ed escludeva i parenti per non far nascere “chiacchiere” in caso di vincita.

Una volta venduto l’ultimo biglietto, si procedeva con l’estrazione dei numeri (custoditi all’interno del Panariello) che molto spesso avveniva in modo teatralizzato per attirare la folla.

I premi per le estrazioni settimanali erano oggetti casalinghi di valore, oppure dei monili preziosi, ma anche capi d’abbigliamento non facilmente accessibili, mentre per l’estrazioni giornaliere erano previsti beni culinari, quali pezzi di carne, dolci, cassette di frutta e ortaggi vari, cesti di ricotta o mozzarella.

Il mestiere dell’arriffatore è proprio della dominazione spagnola, infatti etimologicamente il termine deriva dallo spagnolo “rifa” che significa sorteggio.

Tale figura per ovvie ragioni oggigiorno non esiste più, ma in passato era non solo molto diffusa, ma anche particolarmente apprezzata.

Ironica e pungente al tempo stesso, soprattutto in un preciso momento storico – sociale durante il quale la popolazione decideva di tentare la fortuna.

Spesso l’arriffatore poteva far parte del gentil sesso; nel dopoguerra, infatti, c’erano donne che proprio in questo modo, procuravano alla famiglia un guadagno consistente che permetteva di vivere dignitosamente.

Molti mestieri sono andati già perduti come gli antichi mestieri di Napoli, che nel corso degli anni hanno tracciato il profilo di un popolo e di una città, con un bagaglio di cultura e storia antichissimo.

L’arte di arrangiarsi è nata proprio a Napoli dove per necessità si improvvisava, si inventava qualcosa per sbarcare il lunario

La strada era di tutti, come un laboratorio di mestieri antichi e soprattutto di emozioni che oggi è quasi possibile rivivere passeggiando nei vicoli del centro storico della città.

Non si possono più ammirare le meravigliose ed arcaiche figure del passato, ma se ne può sentire l’eco e soprattutto, parlandone, si riesce a tenere vivo il ricordo, donandogli onore.