lunedì 04 Novembre, 2024
14.2 C
Napoli

Articoli Recenti

spot_img

23 dicembre 1954: il primo trapianto di reni riuscito

Era il 23 dicembre 1954 quando il chirurgo Joseph Murray, 66 anni fa, sconfisse il meccanismo di rigetto nei trapianti di organi. I trapianti, oggigiorno, sono operazioni piuttosto comuni — per quanto di grande complessità — ma allora fu un vero e proprio atto pionieristico che salvò la vita a Richard Herrick. 

Questa è la storia di due gemelli omozigoti poco più che ventenni, Richard e Ronald Herrick. Richard, malato renale piuttosto grave, necessitava assolutamente di un trapianto di rene. Da qui la proposta di Jospeh Murray e del suo team: impiantare uno dei reni del gemello Ronald, geneticamente compatibile, per superare il meccanismo di rigetto.

Il dilemma, a questo punto, era etico: fino ad allora non era mai stata eseguita una donazione di organi da persona vivente. Il gemello di Richard, Ronald, si dimostrò ben disposto a donare un rene a suo fratello, così, il 23 dicembre l’intervento fu eseguito. Dopo l’intervento il rene funzionò immediatamente e lo stato di salute del paziente migliorò moltissimo. Il trapianto si dimostrò un intervento salvavita.

In seguito all’operazione, Richard Herrick sposò un’infermiera conosciuta in ospedale. Sopravvisse al trapianto otto anni. Ronald Herrick, invece, diventato insegnante di matematica, visse altri 57 anni. Morì nel 2010. Lui e il dott. Murray accesero insieme la torcia delle olimpiadi riservate ai trapiantati di organi e midollo, gli U.S. Transplant Games, nel 2004. 

Più di 600mila persone hanno ricevuto un trapianto di organi dopo l’intuizione innovativa di Murray e del suo team. Dal 23 dicembre 1954 la storia della medicina è cambiata. Il dott. Murray ricevette il premio Nobel per la medicina nel 1990.  

In una biografia, il chirurgo dichiarò: “vorrei avere almeno dieci vite da vivere su questo pianeta e se questo fosse possibile mi piacerebbe trascorrere una vita per ciascuno dei campi di indagine scientifica che vorrei conoscere meglio: embriologia, genetica, fisica, astronomia e geologia. Le altre vite: come un pianista, un’altra come uomo di frontiera, una come giocatore di tennis e un’altra come scrittore del National Geographic“.

Amava sottolineare che le difficoltà sono solo altre opportunità. 

 

 

 

 

 

 

 

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.