25 C
Napoli
giovedì, 8 Giugno 2023

Il Teatro dell’Anticaglia

Da non perdere

Deborah Santoro
Deborah Santorohttps://www.21secolo.news
Laureanda in Archeologia e Storia delle Arti presso l’Università Federico II di Napoli, ama riportare alla luce la storia dei luoghi del passato, senza tralasciare miti e leggende, considerate parte importantissima della cultura popolare. Amante delle arti culinarie, si diletta ai fornelli. Crede nel giornalismo al servizio della verità e ad essa si presta.
Napoli_sotterranea_-_nel_basso_a_vico_Cinquesanti_1030775
Il basso di Vico Cinquesanti

Non è raro che moderne costruzioni celino i resti di importanti monumenti archeologici, ma ciò che accade a Napoli, con il cosiddetto Teatro dell’Anticaglia, è a dir poco bizzarro. Se nulla di strano c’è nella presenza di un antico teatro romano a Napoli, è invece al quanto singolare che vi si acceda attraverso un antico ‘vascio’ del centro storico napoletano. Il vascio del Signor Vittorio, in Vico Cinquestanti, si presenta coma una normale abitazione antica con una cucina, qualche quadro e un letto, un letto che diventa protagonista di questa strana storia. Al letto è legata una corda attraverso la quale è possibile spostarlo per rivelare ciò che esso nasconde, una botola coperta da una griglia metallica dalla quale attraverso una scalinata è possibile discendere verso i resti dell’antico teatro.

La ‘cantina‘ utilizzata dal Signor Vittorio per tenere in fresco il proprio vino era in realtà lo ‘spogliatoio‘ per gli attori che, tutti rigorosamente maschi, affollavano la cavea correndo da una parte all’altra mentre si cambiavano di costume e dunque la scoperta di alcuni frammenti murari in opus latericium portò all’esproprio dell’abitazione affinchè potesse essere riconvertita alla nuova destinazione d’uso.

Opus_compositum,_roman_theatre,_naplesIl teatro, risalente all’età romana, è sorto al posto di un precedente edificio greco del IV secolo, molto probabilmente anch’esso destinato alla rappresentazione teatrale e ha rappresentato una delle glorie dell’antica Neapolis. Pare che l’imperatore Nerone, reputando il popolo romano inadeguato per poter apprezzare il proprio talento, decise di dirigersi in Grecia per potersi esibire davanti ad un pubblico più colto e raffinato. Tuttavia, passando per Napoli, di dominazione greca, volle esibirsi al Teatro dell’Anticaglia dove debuttò con una sua ode. Svetonio narra che nonostante, durante la sua esibizione, la città fu colpita da un violento terremoto egli continuò a cantare e, rassicurando il pubblico che si trattava di nient’altro che degli applausi degli dei, lo costrinse a non abbandonare il teatro. Molte furono le esibizioni di Nerone al Teatro dell’Anticaglia e, nonostante l’altissimo numero di spettatori che lo acclamavano, pare che gli entusiasmi del pubblico non fossero così sinceri come si potesse pensare. Lo stesso Svetonio parla di una claque dell’imperatore formata da circa 5000 giovani plebei.

 

Cavea dell'Anticaglia
Cavea dell’Anticaglia

Con la caduta dell’Impero Romano la struttura fu abbandonata e i suoi ambienti furono utilizzati, nei secoli successivi, come piccola necropoli, come discarica, come cantine, botteghe e depositi fino a quando, nel 1997, è tornato alla luce per essere ammirato e arricchire questa bella e bizzarra Napoli.

image_pdfimage_print

Ultimi articoli