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“Salvo D’Acquisto”, il film sul vicebrigadiere eroe

Un film di carattere storiografico, che mira alla condivisione di modelli patriottici: “Salvo D’Acquisto”  narra la storia del vicebrigadiere dell’Arma dei Carabinieri che morì a Torre Perla di Palidoro, nei pressi di Roma Fiumicino.

D’Acquisto si consegnò spontaneamente il 23 Settembre del 1943 ai soldati tedeschi. Agli stessi che dovevano essere suoi colleghi ma che, in realtà, erano semplicemente meri esecutori di eccidi efferati e privi di logica. In quella giornata, un eroe, amante della Patria e del proprio lavoro, sacrificò la propria vita per salvarne molte di più.  Nonni, padri, zii ed amici  furono salvati dalla fucilazione hitleriana. Questa storia nella storia offre spunti di riflessione sull’abbrutimento che la guerra causò. Questo gesto valse al Vicebrigadiere una medaglia d’oro al valor militare.

Il film è ispirato alla vita di  Salvo D’Acquisto. Il 1974 è l’anno di produzione della pellicola cinematografica, con la regia di Romolo Guerrieri e la produzione affidata alla Rizzoli Film. Vede protagonista un giovanissimo Massimo Ranieri che interpreta Salvo D’Acquisto, l’eroe napoletano che salvò durante la seconda guerra mondiale 22 prigionieri. La pellicola, di carattere storico e di forte impatto emotivo, mostra senza troppe alterazioni quelle che sono le barbarie della Guerra.

Uno dei prigionieri dichiarò: “All’ultimo momento, però, contro ogni nostra aspettativa, fummo tutti rilasciati eccetto il vicebrigadiere D’Acquisto. […] Ci eravamo già rassegnati al nostro destino, quando il sottufficiale parlò con un ufficiale tedesco a mezzo dell’interprete. Cosa disse il D’Acquisto all’ufficiale in parola non c’è dato di conoscere. Sta di fatto che dopo poco fummo tutti rilasciati: io fui l’ultimo ad allontanarmi da detta località”. Una testimonianza diretta di quella che fu una morte tanto ingiusta quanto valorosa

Ricordare questo film nella data odierna e omaggiare la vita di questo uomo ha un duplice fine: in primis ricordare che la liberazione dai Nazisti è stata una conquista, libertà che è costata sangue, dolore e anni di lotte; in secundis,  che alcune volte l’esistenza del singolo e la difesa della Patria vengono prima dell’amor proprio.

Maria Saviano
Maria Saviano
Maria Saviano nasce ad Ottaviano, il 20 Marzo 1996. Consegue il diploma di maturità Classica, presso il liceo Armando Diaz di Ottaviano e attualmente studia, Lettere Moderne, presso il dipartimento di Lettere e Filosofia dell' Università Federico II di Napoli. Ama scrivere, leggere, ascoltare musica, fotografare. Appasionata di calcio, segue e ama la Società Sportiva Calcio Napoli.