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Orietta Notari racconta la sua Medea, dal 2 aprile a Moncalieri

La figura di Medea è da sempre un archetipo molto forte e magnetico nella mitologia greca: la sua storia è stata raccontata da Euripide, da Seneca e da Ovidio e ognuno di questi autori ne ha esaltato un aspetto diverso. A sorprenderci da martedì 2 aprile alle 20:45 sarà una visione ancora diversa di questo personaggio così complesso, quella di Leonardo Lidi che si occuperà della regia. Lo spettacolo si terrà alle Fonderie Limone di Moncalieri, in provincia di Torino e sono previste repliche fino al 21 aprile. La traduzione dal testo euripideo è di Umberto Albini, mentre della drammaturgia se n’è occupato Riccardo Baudino. A interpretare la protagonista è Orietta Notari la quale spiega quale sarà il focus dello spettacolo: “E’ una storia d’amore che parla della sofferenza di una donna tradita, disperata. E’ il suo dolore che ci interessa, tutto quello che c’è prima dell’esplosione dell’odio e della rabbia”. Grande l’entusiasmo dell’attrice che comprende appieno le difficoltà e l’importanza di quello spettacolo: “Medea è una figura molto complessa. Faccio fatica a definire con le parole un archetipo di tanto fascino e mistero. Portarla in scena è un’esperienza straordinaria. Come mi ha detto un collega, noi pensiamo di dovere risvegliare i miti greci, ma in realtà sono loro che, come delle favole, aspettano di svegliare noi”. Con lei in scena ci saranno Nicola Pannelli, Valentina Picello, Lorenzo Bartoli, Alfonso De Vreese e Marta Malvestiti.

La storia di Medea ha forti contatti con l’attualità e molti sono gli spunti di riflessione che permette. “Medea è il simbolo di tutte le donne oppresse che non hanno la possibilità di scegliere e devono sottomettersi alle condizioni sociali in cui vivono. Ci rappresenta con la forza di chi non riesce a ribellarsi, ma alla fine si ribella distruggendo anche se stessa perché uccidere i propri figli vuol dire uccidere se stessi. Euripide 400 anni prima di Cristo ha descritto la condizione della sudditanza della donna in modo molto attuale, sono passati secoli e si è fatto poco” queste le riflessioni amare di Orietta Notari, consapevole come ogni donna che molte sono ancora le forme di ingiustizia che opprimono le donne, oggi come allora.