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Omicidio Cutolo: il 16enne fermato ha confessato

L’omicidio di Giovanbattista Cutolo, giovane musicista di 24 anni, trovato senza vita giovedì 31 agosto, sul ciglio della strada nei pressi di piazza Municipio, a poche centinaia di metri dal molo Beverello, a Napoli.

La vittima, che non aveva connessioni con la criminalità organizzata ed è incensurato, era un musicista dell’Orchestra Scarlatti.

Il ragazzo è stato raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco: quando i soccorsi sono arrivati sul posto, per lui non c’era nulla da fare.

L’interrogatorio

Ha ammesso le sue responsabilità il 17enne che ha sparato a Giovanbattista Cutolo, il musicista di 24 anni ucciso durante una rissa a Napoli, ma nell’interrogatorio con i magistrati il minorenne ha provato a giustificarsi, tirando in ballo anche altri componenti del gruppo che erano insieme a lui.

Non volevo ucciderlo e non credevo che fosse morto: si era allontanato, giuro che non credevo di averlo ucciso. La pistola? Ai Quartieri Spagnoli le pistole vanno e vengono come l’acqua fresca, ma non era mia, me l’hanno passata” avrebbe detto di fronte agli inquirenti.

Da quanto sarebbe emerso dal colloquio, il 17enne avrebbe indicato gli pseudonimi di alcuni maggiorenni che avrebbero partecipato alla rissa e che sarebbero stati individuati anche grazie ai video delle telecamere.

Uno di loro sarebbe colui che gli avrebbe passato l’arma, e che potrebbe quindi essere accusato di concorso in omicidio, mentre almeno un altro amico sarebbe indagato per rissa.

Era il doppio di me, mi sono solo difeso non volevo ucciderlo” avrebbe detto il minorenne durante l’interrogatorio, sostenendo di non essersi reso conto di aver ucciso Cutolo e di aver sparato soltanto per difendersi dal 24enne.

Ho avuto timore che potesse succedermi qualcosa – ha aggiunto il 17enne – mi sono fatto dare la pistola e ho sparato tre colpi, ma non per uccidere, anzi ho visto che indietreggiava e credevo di avergli fatto paura. Non sapevo di averlo ucciso, quando l’ho scoperto sono rimasto scioccato”.

Le parole dell’avvocato

In attesa che il gip convalidi o meno il decreto di fermo emesso dalla procura dei minorenni per omicidio aggravato e porto abusivo di arma, l’avvocato del 17enne, Davide Piccirillo, ha fornito una ricostruzione dei fatti:

“È nata una diatriba tra una prima comitiva e il gruppo del minorenne che rappresento. Poi altri quattro ragazzi sono intervenuti affrontando il gruppo dove c’era il mio assistito. La pistola era in dotazione al gruppo. L’avevano trovata alcuni giorni fa e la volevano vendere. Nella paura di essere aggredito il mio assistito ha esploso dei colpi di pistola”.

Il mio assistito ha fornito massima collaborazione e ha aiutato la polizia a recuperare l’arma che era stata nascosta vicino casa” ha spiegato il legale.

Il corteo

Daniela Di Maggio, la mamma del giovane ucciso, ha parlato durante il corteo tenutosi a Piazza Bellini per ricordarlo:

Mio figlio aveva un curriculum di sei pagine di concerti. Il curriculum di quell’altro era di sei pagine ma da quattordici anni: tentato omicidio, furto aggravato, rubava Rolex, veniva da una famiglia di pregiudicati. Chiedo l’ergastolo per l’assassino di mio figlio.

La donna ha poi incontrato il Sindaco Manfredi, al quale ha chiesto pene più severe per i minorenni con armi: “Si sono incontrate due Napoli: quella di mio figlio Giovanbattista Cutolo, fatta di arte, di musica; e quella di un delinquente, fatta di droga e di armi. Questa Napoli qui, non deve vincere mai più.”

Dora Caccavale
Dora Caccavale
Nata a Napoli (classe 1992). Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Autrice del libro "Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo Principe della Scaletta" AliRibelli Editore. Organizzatrice di mostre ed eventi artistici e culturali. La formazione rispecchia il suo amore per l'arte in tutte le sue forme. Oltre alla storia dell'arte ha infatti studiato, fin da bambina, danza e teatro. Attualmente scrive per la testata XXI Secolo.