Ferzan Ozpetek porta a Roma “Mine vaganti“, spettacolo tratto dal suo stesso film del 2010, segnando la sua prima volta alla regia di un testo in prosa.
Un successo, che ha visto ben 25 repliche in giro per l’Italia, arrivando ad oggi alla sua tappa più importante, quella dell’Ambra Jovinelli, da oggi 19 febbraio al 1 marzo, è già sold out da due mesi.
La direttrice artistica, Fabrizia Pompolio racconta: “Abbiamo aggiunto all’ultimo due ulteriori repliche. Bruciate subito anche quelle: 1600 posti esauriti in due giorni.“
In questa occasione, ad interpretare Tommaso e Antonio, i due fratelli leccesi che tentano di portare alla luce la loro rivelazione gay in famiglia, non saranno più Riccardo Scamarcio e Alessandro Preziosi, ma Arturo Muselli e Giorgio Marchesi, mentre Francesco Pannofino interpreterà il padre Vincenzo Cantone, Paola Minaccioni, che al cinema era la cameriera Teresa, vestirà i panni della madre Stefania e Caterina Vertova, invece, la nonna.
Ozpetek dichiara che: “Come trasporto in scena i sentimenti, i momenti malinconici, le risate di quel film? È la prima domanda che mi sono posto. La prima volta che raccontai la storia a Domenico Procacci (produttore della pellicola ndr), eravamo in macchina, in Sardegna, andando da Fiorello per proporgli una cosa. E lui subito mi disse che poteva essere anche un testo teatrale. Per adattarlo alla scena ho lavorato per sottrazione, sfondato la quarta parete e trasformando la platea nella piazza di paese. I personaggi salgono e scendono dal palco, interagiscono con il pubblico che si sente coinvolto. Anche su internet, dove i commenti sono spietati, sto ricevendo solo cose belle. Mi sento male solo quando mi dicono che lo spettacolo è più bello del film. E poi nella mia carriera sono sempre stato fortunato con gli attori. Ho un sesto senso nella scelta e qui ho voluto anche debuttanti.“
Pannofino, che vestirà i panni del padre, si aggiunge dichiarando: “Non siamo solo 11 attori in scena quando si apre il sipario in questo spettacolo recitano anche le sedie, gli oggetti.“
Lo spettacolo è ormai richiestissimo, lo stesso Ozpetek parla di una richiesta arrivata dall’America e di tante altre dal mondo: “Quando è arrivata la richiesta di Broadway ci siamo emozionati tantissimo. Ma si è messo di mezzo questo avvocato americano, da farci un film. Ho accettato però di andare a Madrid venti giorni per montare una versione con attori spagnoli. Ci sono richieste dalla Turchia. Da Francia e Germania hanno chiesto di poter leggere il testo. Mi sono dato delle arie e ho detto: no, se volete, venite a vederlo. Sicuramente farò ancora un altro spettacolo. Ma non da un mio film. Vorrei una cosa un po’ diversa.“