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La leggenda della Regina Verde di Agropoli

La Campania è da sempre fonte di leggende e tradizioni folkloristiche che arricchiscono il bagaglio culturale-storico dei suoi abitanti; oggi vi parliamo di una leggenda che ha luogo nel Cilento: la regina verde.

Tanto tempo fa, su di un piccolo promontorio di nome Punta Tresino, poco distante da Agropoli, sbarcarono i saraceni. Questi conquistarono tutta la zona e incoronarono il loro capitano Re e sua figlia, la bellissima Ermegalda.

La giovane era una donna molto bella, ammirata da tutti, ma ciò che attirava l’attenzione non era solamente la sua bellezza, quanto il colore della sua pelle: al sole la sua pelle risplendeva di un meraviglioso verde smeraldo.

A causa di questa misteriosa caratteristica venne soprannominata “ la regina verde”. 

La bella regina, sebbene fosse così tanto ammirata e amata dal suo popolo, riceveva continuamente proposte di matrimonio a cui ella puntualmente rispondeva con un triste rifiuto; triste perché la giovane regina era desiderosa di trovare l’amore.

Un giorno accadde che Ermegalda si concesse una passeggiata sul  famoso promontorio, e quasi per caso notò l’avvenenza di un giovane pescatore che issava le reti. Per via del suo alto lignaggio non osò avvicinarsi, ma rimase lì ad osservarlo incantata.
L’aitante e giovane pescatore si accorse ben presto di essere osservato, si dice che appena posò gli occhi sulla giovane donna se ne innamorò perdutamente. Fu un amore a prima vista per entrambi.

La regina verde e il suo amante pescatore si incontravano ogni giorno in un capanno in riva al mare, dimora del giovane pescatore. Ogni mattina lei lo attendeva nel capanno, poiché il giovane pescatore usciva sempre a notte fonda per pescare, per poi fare ritorno quando ci sarebbe stata l’alba.

Questa amore così travolgente rese felice la giovane regina, così felice che la sua pelle cominciò a colorarsi del colore solito degli uomini; ciò fu anche un problema poichè era difficile tenerlo segreto.

Purtroppo l’idillio d’amore giunse al termine: un giorno il giovane pescatore non fece ritorno, e la regina verde lo attese per molti giorni senza rincontrarlo mai; era stata la tempesta a portarlo via, mentre si trovava fuori per pescare.

La regina spinta dalla disperazione, volle porre fine alla sua esistenza tentando il suicidio dalla torre del suo palazzo; ma il dio del mare Nettuno, commosso dalla storia, volle fare di quella splendida regina, una ninfa di mare per lenire il suo dramma.

Si dice che ancora oggi, secondo i vecchi pescatori,  una splendida e misteriosa creatura nuoti tra le grotte di Punta Tresino e In alcune notti si ode un grido straziante provenire dalla grotta, simile ad un pianto di una fanciulla.

Questo dramma d’amore è la storia di un fato avverso di cui ha memoria il mare del Cilento, in Campania.