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La Comune di Parigi: un governo che lotta per i diritti umani

La Francia, per antonomasia, assieme all’Italia, è il paese della bellezza, dell’eleganza e della raffinatezza, ma non solo. Nel corso della storia, il popolo francese ha dato vita ad una serie di lotte, insurrezioni e battaglie per difendere il diritto alla libertà.

A questo proposito, il 18 marzo del 1871 nasce la Comune di Parigi (in francese, la Commune de Paris), il primo governo operaio della storia, destinato ad avere una profonda influenza sul futuro delle classi operaie.

Dopo la sconfitta militare nella guerra franco-prussiana (1870-1871), il 4 settembre 1870  la popolazione di Parigi proclamò la Repubblica. Tale scelta fu effettuata con l’intento di ottenere delle riforme sociali e di portare avanti il conflitto.

Tuttavia, l’avvento della Repubblica non sortì gli effetti sperati. In seguito alla sconfitta di Napoleone III a Sedan e con l’instaurazione del nuovo regime politico, il governo provvisorio si trasferì a Bordeaux.

Il 18 marzo 1871, in risposta alla crisi generata da un governo ricco di problemi, Parigi diede vita ad una vera e propria insurrezione, spodestando Adolphe Thiers, presidente della Terza Repubblica francese. Quest’ultimo aveva chiesto un armistizio alla Prussia, generando il malcontento parigino.

La Comune di Parigi e gli eventi del 26 marzo

Il 26 marzo 1871 viene eletto, a suffragio universale, un nuovo organismo di governo chiamato Comune. Questa scelta è effettuata in memoria del consiglio municipale che nel 1792, durante il periodo del Terrore, aveva mostrato una ferrea resistenza.

La Comune era un’assemblea con poteri deliberativi, formata da 80 membri, che si dava come obiettivo il miglioramento delle condizioni di vita degli operai. Tra le diverse proposte prese in esame, e diventate legge, annoveriamo: il diritto all’istruzione pubblica per tutti, il blocco degli sfratti e il divieto di lavoro notturno per i panettieri, oltre al principio secondo il quale il salario di un esponente del governo non dovesse superare quello di un operaio.

Nonostante la forte spinta nei confronti di questo governo, la Comune non godeva del consenso dell’intera Francia. Infatti, in molte regioni del paese vi era la convinzione che Parigi fosse diventata una città nella quale regnavano anarchia e immoralità.

Il governo Thiers, spostatosi a Versailles, si accordò con i prussiani per riprendere la capitale.

Il 28 maggio 1871 ci fu una violenta repressione da parte del governo verso gli esponenti della Comune. La spietata fermezza con cui l’ordine è ristabilito, si pone come monito per coloro che pensavano di lasciarsi sedurre dalla rivoluzione.

La Comune di Parigi, una risposta che esprime chiaramente l’attenzione del popolo francese al tema dei diritti dei lavoratori e, per estensione, dei diritti umani. Questa spinta rivoluzionaria si intreccia con la storia di un popolo e giunge sino ai giorni nostri.