Sviluppo tecnologico ed innovazione, queste le parole chiave del progetto della IBM, che è stata in grado di produrre per la prima volta nella storia un device quantistico ai fini commerciali. Finora, infatti, i computer quantistici si sarebbero potuti trovare solamente all’interno dei laboratori di ricerca.
IBM presenta il primo computer quantistico progettato e costruito a fini commerciali: IBM Q System One.
IBM aveva già sviluppato 3 anni fa, al fine di effettuare alcuni test, sistemi a 5 e 16 qubit (D-Wave).
Il cervello del nuovo dispositivo di IBM, il Q System One, è un sistema a 20 qubit.
Sviluppato un processore quantistico e delle componenti create appositamente per questo device, le quali sono inserite in una teca cubica in vetro munita di un sistema di raffreddamento che mantiene la temperatura a -460° Fahrenheit, ossia pari a -273°C, cioè allo zero assoluto, temperatura più bassa raggiungibile sulla Terra. La struttura in vetro, è stata realizzata da parte dell’azienda milanese Goppion.
La struttura è fondamentale sia per l’isolamento dei componenti che consentono al Q System One di lavorare in modo efficiente, che per ostacolare interferenze esterne.
L’azienda Google sta da anni lavorando per migliorare la stabilità e correggere gli errori della macchina.
La differenza tra i computer quantistici e quelli normali risiede nei qubit.
I normali computer sfruttano i “bit” come unità di memorizzazione delle informazioni in stringhe costituite da stringhe di 1 e/o 0.
Un qubit si basa su un fenomeno della Fisica Quantistica che riguarda le particelle, essi possono esistere in più posti contemporaneamente, ossia i qubit esistono tecnicamente sia come 1 sia come 0, riducendo quindi a memorizzare più informazioni rispetto ai bit regolari.