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Fontana di Trevi di rosso nel 2007. Performance o atto vandalico?

L’acqua della Fontana di Trevi si colora di rosso. Questo il titolo che apparse sui giornali il 19 ottobre 2007. Il motivo? Una performance di Graziano Cecchini, artista italiano, che fa parte di un gruppo di avanguardia artistica neo-futurista. L’artista diventato noto per alcune sue azioni, effettuate in luoghi affollati della città di Roma, volte a sorprendere i presenti creando situazioni bizzarre e inattese.

Graziano Cecchini per tingere l’acqua della Fontana di Trevi usò un colorante a base di anilina. A ritrarlo durante l’operazione fu un video un video di un impianto di sorveglianza sulla piazza. In questo video si vede l’uomo gettare un contenitore, insieme ad un volantino contro il mercato globale e il “Festival internazionale del film di Roma”.

Dopo le indagini della Digos l’artista fu arrestato e successivamente scarcerato.

Ma chi è Graziano Cecchini?

Cecchini, oltre ad essere un’artista è anche ricercatore per il “Laboratorio Letteratura Futurista” curato dall’Associazione Italiana Transumanisti. È inserito dalla casa editrice Taschen nel catalogo “Trespass: Uncommissioned Public Art” (2010), come un’importante e significativa realtà artistica internazionale proprio per la performance realizzata nella Fontana di Trevi.

…10 anni dopo

Dopo 10 anni. nel 2017 l’acqua di Fontana di Trevi divenne di nuovo rossa. L’autore? Sempre Graziano Cecchini. L’uomo nel 2017 entrò dentro la vasca da un ingresso laterale con un secchio di vernice indossando una maglietta con la scritta Pacta servanda sunt. Dopo poco fu bloccato e portato via dai vigili urbani.

Con un post su Facebook Graziano Cecchini rivendicò il gesto: “Dieci anni sono passati dalla prima Fontana di Trevi e poche cose sono cambiate, molte delle quali in peggio. Io ho sempre creduto nelle forme di arte che emozionano e comunicano stupore, sentimento, reazione. Oggi Roma ha bisogno di reagire, di svegliarsi da questo falso torpore e gridare Non ci sto più!. A 10 anni di distanza ripeto la mia performance per tentare di scuotere gli animi, accetto il rischio di alzare la voce io per tutti coloro che pensano che ‘non serve più’, ‘non serve a nulla. Fontana di Trevi torna a tingersi di rosso, in piena e assoluta sicurezza del monumento, per gridare che Roma non è morta, che è viva e che è pronta a tornare ad essere la Capitale dell’Arte, della Vita, della Rinascita. In 10 anni l’immagine di Fontana di Trevi con le acque dipinte di rosso ha fatto il giro del mondo, ha fatto discutere e, sorpassata l’idea del vandalismo, è stata finalmente compresa la forza del messaggio che univa, e unisce, Arte, Comunicazione e Azione Sociale”.

Ancora oggi si discute se quella di Graziano Cecchini fu una performance o un atto di vandalismo. Sicuramente le sue azioni hanno fatto molto discutere.