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Festival Dei Due Mondi Spoleto, da Dante al pop

Il Festival Dei Due Mondi di Spoleto quest’anno arriva alla sessantaquattresima edizione.
Un evento che sembra essere una ripartenza per il mondo del teatro.

Un evento che spera nella rifioritura dello spettacolo dal vivo, in presenza. Una vera e propria speranza di ripartire. Un settore tanto danneggiato dalla pandemia che non aspetta altro.

Il Ministro della cultura Franceschini ha annunciato da remoto la speranza e la possibilità della riuscita del festival, pandemia permettendo. Dovrebbe svolgersi dal 25 luglio all’11 luglio.

Il Ministro Dario Franceschini “Un festival di cui essere orgogliosi, non solo per i suoi 64 anni di età ma per il livello di qualità sempre altissimo. Quest’anno fra le mille difficoltà, nelle quali si trova a combattere tutto il settore, si presenta come un programma particolarmente ricco, che si spera si possa svolgere in condizioni vicine alla normalità”.

Franceschini inoltre annuncia un prossimo incontro con il Comitato Tecnico Scientifico per decidere e mettere a punto ” le regole che consentano l’apertura, con numeri maggiori di quelli previsti oggi soprattutto per gli spettacoli all’aperto”.

“Due Mondi, da Dante al pop” ma con l’opera lirica ridotta o in formato film. Interdisciplinare e Internazionale, nel segno di Menotti per la musica. In linea con Giorgio Ferrara per la presenza di teatro di testo. Questa è la sintesi del Festival Dei Due Mondi.

Il primo Festival che porta la firma della direttrice artistica Monique Veaute.
Composto da 60 spettacoli, 5 prime assolute, 500 artisti da 13 Paesi di tutto il mondo, con almeno 5/6 appuntamenti al giorno.

 Un festival interdisciplinare, con tutte le sfaccettature d’arte, dalla musica al teatro, dalla danza agli stage digitali, incontri, laboratori, performance e mostre.

Sono 2 i temi privilegiati: uno dedicato a Dante e uno a Stravinskij.
La musica spazia da quella classica al pop, anche il teatro andrà dal classico al contemporaneo. Saranno presenti due grandi orchestre: l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia e L’Orchestra di Budapest.

La Rai è il Media partner e quest’anno il Festival sarà incentrato su un tema molto importante, quello della sostenibilità ambientale, economica e sociale.