Esattamente 144 anni fa, il 21 ottobre 1879, l’inventore statunitense Thomas Edison testa con successo la prima lampadina ad alta resistenza a filamento sottile di carbonio. Edison per l’invenzione si ispirò a Joseph Wilson Swan che poco prima (circa un anno) aveva brevettato una lampadina ad incandescenza. L’utilizzo del carbonio, introdotto da Edison conferì alla lampadina una maggiore durata rispetto a quella introdotta da Swan. La lampadina rimase accesa per ben 13 ore e mezza: fu la prima a funzionare in modo efficace dopo decine di tentativi fallimentari.
L’inventore ottenne il brevetto e nel 1880 iniziò a produrre e commercializzare lampadine in grado di durare fino a 1859 ore: erano costituite da un bulbo di vetro vuoto e all’interno vi era un filo carbonizzato e attraversato da corrente elettrica. L’azienda che l’inventore fondò venne denominata “Edison Electric Light Company” e nel 1882 venne costruita la prima centrale elettrica del mondo in una via di New York. Ben presto la lampadina a incandescenza sostituì quella a gas, avviando così la fase di costruzione delle centrali elettriche. Edison ottenne così l’importante brevetto per il sistema di distribuzione dell’energia elettrica. In quegli anni vennero vendute milioni di lampade e ciò ebbe una gran influenza anche nello stile di vita. Nel 1883 la Edison costruì a Milano, di preciso a piazza del Duomo, la prima centrale termoelettrica che alimentava le lampade dei dintorni.
Anche Swan decise di commercializzare il suo prodotto in Inghilterra, ma poi venne citata a giudizio da Edison per violazione di brevetto. Dopo una lunga disputa, i due inventori decisero di fondare la Società Edison-Swan che divenne in poco tempo una delle più grandi produttrici di lampadine a livello internazionale.
Nel 1910 invece ci fu il passaggio definitivo alla lampadina moderna, grazie all’introduzione dei filamenti di tungsteno da parte del fisico americano William David Coolidge. Grazie a ciò la lampadina vantò una maggiore durata.