Sono come carri armati, nelle loro nazioni, le squadre che dominano i campionati di calcio continentali, come ad esempio, fa la Juventus in Italia che tra non molto festeggerà l’ottavo scudetto consecutivo, a danno dello spettacolo e delle emozioni, che non solo nel bel paese, stanno prendendo una piega, a voler essere teneri, poco avvincente. Preoccupa non poco, il rifiuto delle istituzioni calcistiche a voler prendere in esame nuovi “format” che possano far vivere stagioni più incerte di quelle che possono garantire le “regular seasons” attuali. Le stesse big che vincono, tipo Bayern Monaco, Barcellona, Real Madrid, Psg etc, se è vero come è vero che si stanno attrezzando per stravolgere il football europeo e la sua organizzazione, la Uefa, con un super-torneo di pochi illuminati team, chiamato “Eurolega”, mostrano di non gradire l’attuale trend, non ci dovrebbe volere un genio per chiosare a favore di una riorganizzazione totale, che deve da un lato conservare l’eterna freschezza di uno sport amatissimo e dall’altro impedire che diventi appannaggio di poche elitarie piazze che si possono permettere di spendere e perchè no, in alcuni casi, anche di barare (con conti drogati e sotterfugi vari). L’ipotesi di questo super-campionato tra le grandi corazzate calcistiche dell’Europa se da un lato atterrisce per la ricerca spasmodica di aumento dei ricavi di questi club che nemmeno l’attuale Champions League è in grado di garantire e sempre alla ricerca di nuovi Eldorado, dall’altro ci induce a guardare al futuro del calcio con la speranza che quella che potrebbe sembrare una calamità per l’attuale sistema si possa trasformare in una chance per le società prigioniere della sete inappagabile di vittorie di questi squadroni che sviliscono in Italia come in Germania, in Francia come in Spagna e Portogallo, le lotte per i titoli nazionali. Se proprio deve accadere, che si scontrino tra di loro in modo da dare delle possibilità concrete a realtà come il Napoli, il Siviglia, il Dortmund, Lione e tante altre di competere, per fregiarsi di titoli senza doversi preoccupare di combattere battaglie già perse in partenza contro avversarie ricche di potere economico e politico. Certo, il sale di questo sport è la lotta apparentemente senza storia che affonda le radici nel mito di Davide e Golia che il calcio ha tante volte rappresentato, raccontando sfide nelle quali i pronostici sono stati clamorosamente sovvertiti e scrivendo pagine meravigliose che ne hanno consacrato il successo. In questo modo, è vero, verrebbe dunque definitivamente meno anche l’idea delle imprese memorabili come quella del Verona 1984-85 o il Leicester di qualche stagione fa ma in cambio si potrebbero organizzare tornei nei quali non siano sempre e desolatamente gli stessi a vincere.
Scudetti: la legge dei potenti.
I singoli campionati nazionali in Europa, sembrano sempre più somigliare ad allenamenti per alcune grandi squadre in lotta per la Champions.
