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Decreto Rilancio, l’accordo del Governo

“Raggiunto l’accordo politico. Nessun problema di coperture”, è giunto nella notte l’accordo inerente il decreto Rilancio, che ha fornito un punto di approdo importante per quanto riguarda la manovra che oggi sarà discussa ed approvata nel Consiglio dei ministri.

Rassicuranti i dati pervenuti dal ministero dell’Economia, che dichiara l’arrivo di 10 miliardi per la cig, 4 miliardi per il taglio dell’Irap e 6 miliardi per le Pmi, 2 miliardi per l’adeguamento di negozi e attività produttive alle norme anti Covid, 2 miliardi per misure fiscali, 2,5 miliardi per il turismo e la cultura, 5 per sanità e sicurezza.

Nella notte la discussione per il decreto Rilancio ha visto un vero e proprio punto di svolta, in grado di condensare tutte le questioni dei giorni precedenti e risolvere in un unico incontro. L’annuncio di un accordo “soddisfacente” giunge intorno alla mezzanotte da parte del capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi, secondo il quale il centro del decreto Rilancio è il lavoro regolare.

Crimi aveva poco prima ricevuto una dichiarazione di piena fiducia da parte dell’ex capo del partito, Luigi Di Maio, che tramite una nota precisato la propria intenzione di portare il decreto in Consiglio dei ministri quanto più celermente possibile, fatti che hanno delineato una sorta di via libera.

Subito si corre a lavorare al testo del nuovo decreto , con l’approvazione di tutte le parti, come confermato, ad esempio, dal Pd per mezzo di Peppe Provenzano, ministro per il Sud e la Coesione territoriale, che rettifica riguardo l’intesa raggiunta specificando che riguarderà braccianti, colf e badanti, anche italiani.

Il nuovo decreto Rilancio

Il decreto Rilancio resta sostanzialmente invariato: aiuterà a far emergere il lavoro in nero e doterà di permessi di soggiorno temporaneo i lavoratori stranieri. La discussione sorgeva in merito alla questione dei datori di lavoro condannati per caporalato, o altri reati, come lo sfruttamento di prostituzione e immigrazione clandestina, l’accordo prevede infatti che costoro siano esclusi dalla sanatoria.

Per quanto riguarda il fattore economico il ministero dell’Economia assicura che non ci sono problemi sulle risorse.

Tra le misure che oggi saranno discusse arrivano:

  • 2 miliardi per la ripartenza delle attività produttive per l’adeguamento alle norme anti-Covid,
  • 10 miliardi per ulteriori settimane di Cig,
  • 4 miliardi e mezzo per il bonus autonomi,
  • 12 miliardi per il pagamento dei debiti nei confronti dei fornitori,
  • azzeramento dell’Iva per i dispositivi di protezione individuali,
  • 500 milioni per colf e badanti.

Confermati da parte del ministro della Salute Roberto Speranza i 3,25 miliardi per assumere 9.600 infermieri e aumentare del 115% i posti in terapia intensiva, confermata altresì la cancellazione dell’Irap per le imprese fino a 250 milioni di fatturato.

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II