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Contadina delle paludi, la pioniera dei territori malsani

Nell’antichità, durante gli anni nei quali la penisola italiana era ancora un paese meno sviluppato, l’agricoltura intepreteva un ruolo davvero fondamentale per l’Italia, soprattutto per le zone dei territori meridionali. Nelle aree limitrofe alle paludi, le terre erano particolarmente fertili, favorendo, così, la coltivazione di numerosi prodotti. Da sempre sono vissuti degli individui, dunque, i quali si dedicavano completamente all’agricoltura, anche per adempiere alla propria professione praticata. Tra questi esisteva, infatti, la contadina delle paludi, antico mestiere, di origini napoletane, il quale offriva un ausilio rilevante per l’economia del tempo.

Contadina delle paludi: un’antica professione di origini partenopee

Questa donna, determinate e risolute, spesso giovani, circolava all’interno delle località dedita al commercio o nelle vie di passaggio ottimale. Indossavano abiti specifici, atti a professare agevolmente la propria attività. Esse erano paludane e si occupavano della cura delle terre ostiche, ma contemporaneamente molto floride.

Raccolti i prodotti dai propri territori, erano soliti, poi, venderli ed avviare gli scambi con i mercanti. La cicoria era la derrata maggiormente distribuita, ma commerciavano anche altri numerosi ortaggi.

Inizialmente la contadina delle paludi riscontrava naturalmente tante difficoltà nell’abitare questi spazi piuttosto ostici; la prolificità di tali luoghi, però, la spingeva ad accettare ogni genere di problematica e a sfruttare la prolificità di questi territori.

Esploratrice di terre ostili, pioniera delle paludi, spesso, è esente dalla tassazione e dalle rivendicazioni di latifondisti e signori. Esonerato dalla crudeltà e dalla tirannia dai sovrani, un enorme privilegio! Nonostante questo vantaggio, ella non può usufruire della tutela e della protezione delle truppe militari e della legge.

Nonostante le sue peculiarità, in particolare il suo incontrollabile desiderio di addentrarsi nelle terre più ostiche, la contadina delle paludi era semplicemente una donna che ama svolgere il proprio lavoro. Anzi, un abile mercante, il quale sfruttava le piante raccolte dai propri territori per venderle al miglior offerente nei centri urbani.

Naturalmente piante di diversa natura e con differenti funzionalità, officinali o curative, utili agli individui che circolavano in città. Le più esperte, inoltre, commerciavano decotti ed impacchi con le proprie piante ad un prezzo non eccessivamente elevato.

Come se non bastasse, questa donna era incaricata anche di condurre dei profili all’interno di queste cupe ed inquietanti paludi. Lo scopo delle contadine era riuscire ad essere protette da alcune bizzarre creature, di cui esse sostenevano la presenza. Affetmavano che questi strambi personaggi avevano intenzione di impadronirsi e dominare i territori. La contadina delle paludi, dunque, è una figura bislacca e poco nota, ma vitale per la tradizione della città di Napoli.