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Caivano ha bisogno dello Stato

“Caivano è un inferno sceso a terra”, non usa giri di parole il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in riferimento allo stupro di cui sono state vittime due ragazzine.

Proprio a Caivano fu scaraventata giù dal balcone della propria abitazione, dopo esser stata abusata, la piccola Fortuna, il cui ricordo è indelebile, ma sembra essere fine a se stesso… purtroppo. 

“Un’area abbandonata a se stessa, dove regna l’inciviltà, dove non c’è sicurezza”, è quanto dichiarano gli abitanti del posto. 

Il Parco Verde di Caivano merita attenzione, fondamentalmente lo Stato non c’è, come ha sottolineato anche il Parroco Don Maurizio Patriciello. 

Nessuno fa niente, è un dramma sociale e anche culturale, nel quale domina la totale assenza delle istituzioni. 

Le famiglie di Caivano sono a metà intimidite e a metà devastate. In tanti territori persiste un fortissimo problema culturale, ma bisogna fare qualcosa. Anche dnunciare diventa difficile se non impossibile, il coprifuoco è necessario.

Questa sera alle 18 è partita una fiaccolata che arriverà fino al punto dove le due ragazzine sono state violentate. Due i maggiorenni indagati dalla procura di Napoli Nord, rispettivamente diciotto e diciannove anni. In realtà, secondo gli inquirenti si tratterebbe di un branco composto da ben quindici ragazzini. 

Con la fiaccolata di questa sera, come avvenuto nel 2015 per Fortuna Loffredo si cercherà di tenere accesa la luce sui fatti di cronaca gravissimi, provando a coinvolgere la cittadinanza caivanese.

In un contesto abbandonato a se stesso, dove si spaccia davanti agli occhi dei bambini, per i quali tutto ciò è la normalità, è importante prendere consapevolezza del problema da affrontare con sensibilità e un forte senso di responsabilità, al di là di qualsiasi ideologia politica.