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Luigi Di Maio lascia il Comitato di garanzia

Luigi Di Maio lascia la Presidenza del Comitato di garanzia del Movimento 5 stelle.

Il ministro degli Esteri ha spiegato le motivazioni della sua scelta in una lettera indirizzata a Conte (capo politico del Movimento) e a Beppe Grillo.

Tutte le anime, anche chi la pensa in maniera diversa, devono avere spazio e la possibilità di esprimere le proprie idee”, scrive il ministro degli Esteri, annunciando le dimissioni dall’organo in cui era stato eletto a settembre. “Ho preso questa decisione perché voglio continuare a dare il mio contributo in modo che si generi un dibattito”. E accusa: “In questi giorni il dibattito interno è degenerato, si è provato a colpire e screditare la mia persona”

Una decisione che in realtà era già nell’aria e che i sostenitori ed attivisti del Movimento già immaginavano.

Già qualche giorno fa dopo l’elezione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (rieletto per la seconda volta) Giuseppe Conte aveva annunciato qualche problema di interlocuzione con Di Maio, reo di aver “bruciato” il nome della Belloni, candidata papabile alla Presidenza.

L’atteggiamento del Ministro degli Esteri Di Maio, era stato definito “classista” e soprattutto nelle ultime settimane era evidente una sorta di spaccatura interna al Movimento stesso.

Luigi Di Maio lascia la presidenza del Comitato di Garanzia tra polemiche e scissioni

Nei giorni scorsi anche il garante del Movimento, Belle Grillo, si era appellato al Ministro Di Maio: “Necessario rinunciare a sé per il bene di tutti.  Se non accettate ruoli e regole restano solo voci di vanità che si (e ci) dissolvono nel nulla”. Come a dire, ‘stiamo calmi’. Non casuale, in tempi di segnali a colpi di ‘mi piace’, il like al posto di Giuseppe Conte”.

Il messaggio di Grillo è stato interpretato dai diversi fronti politici sia come un ultimatum a Di Maio, sia come un grido di allarme, sembrerebbe infatti che il Movimento stia radicalmente cambiando e alcuni dei suoi membri si stiano dividendo in sottogruppi spesso critici e in netta opposizione con Giuseppe Conte e con le linee del movimento stesso.

Anche a proposito di queste “scissioni” si è espresso il Ministro Di Maio: “Tutti avranno notato – prosegue Di Maio – che in questi giorni il dibattito interno è degenerato, si è iniziato a parlare di scissioni, processi, gogne. Si è provato a colpire e screditare la persona. Mi ha sorpreso, anche perché è proprio il nuovo statuto del Movimento che mette l’accento sul rispetto della persona. Ho apprezzato molto il tentativo di chi in questi giorni, a partire dai capigruppo e da Beppe Grillo, ha provato a favorire un dialogo sereno e super partes, tra diverse linee di pensiero. Continuo a pensare che sia fondamentale confrontarsi dentro il Movimento, perché il Movimento è casa nostra, ed è fondamentale ascoltare le tante voci esistenti, e mai reprimerle”.

Ricordiamo che nel Comitato di Garanzia, Luigi Di Maio, Virginia Raggi e Roberto Fico, avevano preso il posto di Vito Crimi, Roberta Lombardi e Giancarlo Cancelleri.

La carica dei membri del Consiglio dura quattro anni ed il compito dei membri è quello di sovrintendere “alla corretta applicazione delle disposizioni dello Statuto”. 

L’esponente del M5S dunque lascia il Comitato di garanzia, con un messaggio molto lungo, che non ha trascurato nessun aspetto e soprattutto ha lasciato trapelare un velo di delusione da parte del Ministro degli Esteri.