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Ucraina, sgomberata Azovstal: i soldati si sono consegnati all’esercito russo

Decine di soldati ucraini feriti sono arrivati nella città di Novoazovsk, sotto controllo russo, dopo essere stati evacuati dall’acciaieria Azovstal di Mariupol. Secondo quanto riferito dal vice ministro della Difesa ucraino Hanna Malyar, sono circa 53 i soldati ricoverati nell’ospedale nella città situata a circa 50 chilometri a est di Mariupol, mentre altre 211 persone sono state portate a Olenivka, a circa 90 chilometri a nord, attraverso corridoi umanitari.

Evacuata l’acciaieria Azovstal: “L’Ucraina ha bisogno di eroi vivi”

I soldati verranno poi scambiati con prigionieri russi. “Stiamo lavorando per salvare le persone che sono ancora ad Azovstal“, ha aggiunto il vice ministro, senza precisare in quanti siano ancora nell’impianto.

I difensori di Mariupol sono gli eroi del nostro tempo. Sono per sempre nella storia. Sono l’unità speciale separata Azov, la 12esima Brigata della Guardia nazionale dell’Ucraina, la 36esima Brigata separata dei Marine, guardie di frontiera, polizia, volontari, la terribile difesa di Mariupol. Mentre tenevano posizioni su Azovstal, non hanno permesso al nemico di trasferire fino a 17 gruppi tattici di battaglione (circa 20.000 membri del personale) in altre aree“. Lo afferma lo Stato maggiore delle forze armate ucraino citato da Ukrinform.

Durante la giornata di ieri, la notizia dell’accordo per l’evacuazione e della decisione per un cessate il fuoco nell’area dell’impianto era stata confermata anche da Mosca. In serata, poi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando dell’operazione in un videomessaggio, ha riferito che all’iniziativa partecipano l’esercito ucraino, le forze armate, l’intelligence, la squadra negoziale, il Comitato internazionale della Croce Rossa e le Nazioni Unite.

Per quanto riguarda la situazione a Mariupol, il presidente ha parlato in un videomessaggio pubblicato ieri sera dell’evacuazione dell’acciaieria Azovstal, dov’erano asserragliati gli ultimi difensori della città.

Tra loro ci sono i feriti gravi, sono in cura – ha detto il presidente – . Voglio sottolineare che l’Ucraina ha bisogno di eroi ucraini vivi. Questo è il nostro principio“. “Per riportare i ragazzi a casa, il lavoro va avanti, e ci vuole delicatezza e tempo“, ha sottolineato Zelensky.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.