Donald Trump, presidente degli Stati Uniti d’America, persiste nell’attuazione di una politica protezionistica.
A partire da oggi, oltre a Cina, Germania, Giappone e Corea del Sud, anche la penisola italica dovrà fronteggiare la pericolosa guerra trumpiana dei dazi.
A breve, anche Irlanda, Singapore, Malesia e Vietnam faranno i conti con nuove imposte meditate dal governo degli USA.
I prodotti italiani maggiormente a rischio, attualmente, sono i formaggi italici: il pecorino romano, il bene maggiormente esportato oltre oceano, così come la stessa mozzarella di bufala campana o il parmigiano reggiano potrebbero essere pesantemente tassati e causare una grave crisi del settore lattiero.
I risultati di un rapporto redatto dal Tesoro Americano, sui vari partner commerciali degli statunitensi, sono chiari: le esportazioni provenienti dall’Italia eccedono e hanno creato, col passare del tempo, un surplus commerciale dal valore di 4 miliardi.
Washington, dopo aver analizzato minuziosamente la situazione economica italiana, raccomanda all’Italia una migliore gestione e la realizzazione di misure e riforme atte a incentivarne la crescita e a ridurne il tasso di disoccupazione.
‘L’Italia è alle prese con debolezze strutturali di lunga data che hanno contribuito a una crescita bassa’, secondo i governanti americani. Il debito pubblico italiano è ciò che rende la nostra penisola facilmente danneggiabile, affermano, con convinzione, i funzionari statunitensi.
Le ultime riforme riguardanti il reddito di cittadinanza e Quota 100, inoltre, sono state considerate del tutto futili ai fini dell’innalzamento economico del Paese. Tali emendamenti potrebbero addirittura affossare ulteriormente il sistema produttivo italiano, secondo quanto sostenuto dal presidente americano.