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Teatro San Carlo: storia e origini

Nel 1737 per volontà del re Caro III di Borbone sorge, ai margini di Piazza Trieste e Trento, il Teatro San Carlo.

Emblema di arte e cultura, ma anche espressione di quel potere regio che ha per secoli dominato la nostra Napoli.

Si tratta di uno dei teatri d’opera più antichi al mondo, nonché tra i più capienti della penisola italiana.

Il progetto, affidato agli architetti Giovanni Antonio Medrano ed Angelo Carasale, prevedeva una sala lunga 28,6 metri e larga 22,5 metri, con sei ordini di palchi disposti a ferro di cavallo più un ampio palco reale, per un totale di 1379 posti.

L’inaugurazione avvenne la sera del 4 novembre, giorno dell’onomastico del sovrano.

Calcarono le scene dei primi anni del San Carlo artisti appartenenti alla scuola napoletana, provenienti dai vari conservatori della città. In seguito il prestigio della struttura crebbe, attirando personalità di fama internazionale.

Nel 1808 Gioacchino Murat ascese al trono incaricando, nel 1809, l’architetto Antonio Niccolini del piano di rinnovamento che fornì al teatro il suo aspetto attuale.

Un’ulteriore opera di ricostruzione fu messa in atto, in soli nove mesi, su progetto dello stesso Niccolini, in seguito ad un incendio che distrusse il San Carlo la notte del 13 febbraio 1816.

Ad oggi, esso rimane il simbolo di una Napoli che da sempre rimarca il suo status di grande capitale europea.

Canto, ballo, recitazione si susseguono nel tempo, regalando ai numerosi spettatori momenti di vero piacere.

Insomma, un gioiello da far invidia!