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Sud derubato di 840 miliardi, Giannola: “Va risarcito”

Il Sud sempre più schiacciato dai postumi dell’emergenza Covid anche perché derubato di 840 di miliardi in quasi 30 anni.

In piena campagna elettorale, i candidati alle ormai prossime elezioni regionali sembrano trascurare, nei loro discorsi, proprio un argomento chiave: stiamo parlando di come impiegare al meglio le risorse del Recovery Fund, che sembra essere stranamente passato in secondo piano nonostante il momento critico per il sud rappresentato dalla fase post lockdown.

Ci pensa la Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) a fare chiarezza in merito, pronosticando una situazione disastrosa per il Meridione a seguito dell’emergenza sanitaria e una reale ripresa invece solo per il Nord. Le conseguenze del lockdown si presentano drammatiche per il Sud, dove, secondo il Comitato Tecnico Scientifico, avrebbero dovuto essere imposte minori restrizioni rispetto al Nord. La diversa decisione del Governo invece ha portato ad un crollo del Pil di centinaia di miliardi. A questo va ad aggiungersi l’annosa questione che vede il Sud derubato da decenni delle sue risorse.

Non ci gira intorno e va dritto al punto il presidente Adriano Giannola: “Sottratti 60 miliardi l’anno, il Sud deve essere risarcito. Va creato un fondo per il riequilibrio delle risorse rispetto al Nord. Storicamente il Mezzogiorno cavalca meno le riprese. Ma questa volta va detto che non siamo davanti a una caduta congiunturale, ma a una crisi strutturale drammatica, causata dal blocco delle attività economiche. Il Sud ha sempre difficoltà ad agganciare le riprese che sono trainate soprattutto dalle esportazioni”.

“Ci vogliono politiche di sviluppo. Questa piccola ripartenza, la metà rispetto a quella che verrà registrata a Nord, dovrebbe essere un ulteriore elemento per dare retta all’Europa e decidere di aggregare le differenze con un atteggiamento produttivo, con investimenti materiali e immateriali dove il Paese ne ha più bisogno”, continua Giannola.

E sulla clausola in base alla quale il 34% dei miliardi del Recovery Fund spettano al Sud, aggiunge: “E’ la legge che prevede che il 34% delle risorse vadano al Mezzogiorno. Non ci dovrebbe nemmeno essere una dichiarazione di intenti. Vanno aggiunte altre risorse. Di certo non si può chiedere che il risarcimento venga somministrato tutto insieme. Ma vanno recuperati quei criteri per fare in modo che al Sud arrivino i 64 miliardi in più che gli spettano. I criteri sono quelli previsti dalla legge 42 sul federalismo fiscale e mai attuati, che vengano cioè creati due fondi perequativi a favore del Mezzogiorno: uno per le infrastrutture e uno per i diritti di cittadinanza. Altrimenti diventa ipocrita dire che al Sud non si godono gli stessi diritti del Nord”.