“Il voto sulla piattaforma Rousseau era scontato. Sta nascendo un governo di ultrasinistra…”, afferma Silvio Berlusconi mentre ad Arcore banchetta con i vertici delle sue aziende, nonché con la famiglia, per fare il punto della situazione.
Il Cav risulta essere fortemente teso e preoccupato riguardo la formazione della nuova maggioranza M5S Pd, formata da due partiti di sinistra.
Dal canto suo, Fi, come ha d’altronde spiegato al Colle e al premier incaricato Giuseppe Conte, è pronta ad attuare un’opposizione seria, netta, senza tirarsi indietro, ma composta. L’ex premier intende prendere le distanze da Matteo Salvini e allontanarsi dalle posizioni della Lega, il partito azzurro sarà fermamente e convintamente ancorato al centrodestra.
Attualmente sia Di Maio che Zingaretti si apprestano a celebrare un’alleanza di governo sancita dal voto plebiscitario raccolto tramite la piattaforma Rousseau, quindi sarà proprio compito del leader quello di evitare colpi di testa per non spaccare la coalizione, altrimenti si perde dappertutto, a livello nazionale e regionale.
Convinta di ciò è anche Maria Stella Gelmini, capogruppo azzurro alla Camera, la quale lavora, insieme ad Antonio Tajani e Anna Maria Bernini, per la creazione di una Forza Italia europeista, moderata, non sovranista, alleata ma mai subalterna alla Lega, ”Salvini ora ha il dovere di favorire il ricompattamento di un centro destra plurale e liberale, non solo sovranista o il paese rischia di rimanere a lungo nella mani di una maggioranza doppiamente di sinistra…”, afferma.
In merito alla possibilità di un Conte bis, gli azzurri restano ancora disorientati, ma tirano un sospiro di sollievo di fronte al rischio del voto anticipato, considerato nel buio.
Gli ultimi sondaggi vedono Fi al 6%, ciò risulta essere un vero e proprio campanello d’allarme.
La scelta migliore è quindi la pazienza, non essere frettolosi, ma dedicarsi alla ricostruzione del partito, radicandolo maggiormente sul territorio, provare a riconquistare i voti perduti, soprattutto al centro.