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Rap, trap e pediatria

Rap, trap e pediatria. Un acceso dibattito, prima limitato ad alcuni pediatri ma poi esteso ad altri utenti, si è scatenato alla notizia, diffusa dai social e riportata dall’ANSA,  dei possibili effetti negativi sui bambini di molti  testi di cantanti rap/trap. I quali “potrebbero assorbire inconsapevolmente valori che non sempre sono positivi”.

A tal fine occorrerebbe “promuovere un ascolto consapevole e proteggere i più giovani da messaggi che possono influire negativamente sul loro sviluppo emotivo e comportamentale”. Ci si chiede dunque se , dopo i videogiochi e la limitazione dell’uso dei social per determinati contenuti sensibili, non sia giunto il momento di prendere delle precauzioni anche nei confronti di questi due generi musicali così di moda oggi tra gli adolescenti.

Pediatri contro

Rap, trap e pediatria. “Perché sei un essere speciale, ed io avrò cura di te”. Su Instagram a Gennaio di quest’anno è stato pubblicato un video prodotto da un gruppo di pediatri, che inizia e si conclude con il verso della celebre “ La cura” di Franco Battiato.

Il video confronta da una parte Baglioni, Nannini, Ramazzotti, De Gregori, Mengoni, Mia Martini ( e i pediatri sorridono ai loro testi)  Quando invece in sovrimpressione scorrono i testi di Tony Effe, VillaBanks, Shiva, Ernia, Niky Savage, Fedez ed Emis Killa, i volti dei pediatri diventano scuri e cupi.

 “La musica ha un ruolo educativo e può influenzare profondamente chi la ascolta, specialmente i più piccoli. I bambini assorbono tutto ciò che li circonda, anche messaggi che rischiano di condizionarli in modi che nemmeno immaginiamo“.

Secondo alcuni pediatri, “molte delle canzoni rap/trap, ascoltate da bambini e adolescenti, possono lasciare un impatto negativo sul loro sviluppo emotivo e sociale. La violenza normalizzata nei testi o il perpetuarsi di stereotipi maschilisti possono diventare modelli che i giovani interiorizzano e replicano, compromettendo la loro visione del mondo e dei rapporti umani” (fonte ANSA).

Pediatri pro

“Se si crede che censurare il trap, rap o testi violenti aiuti davvero, bisognerebbe analizzare meglio la questione perché scientificamente si rischia di incorrere facilmente in distorsioni. Il nesso di causa-effetto non è facilmente dimostrabile. L’esposizione a testi violenti/copertine violente non ha dimostrato finora di essere causa di comportamenti violenti.

Affermare che chiunque ascolti i testi violenti diventerà violento, o come sostengono i colleghi, che questi testi potranno influire fortemente sullo sviluppo dei bambini equivale a ipersemplificare e a ridurre a un unico fattore (il testo trap di quell’artista) la complessità di comportamenti.

Che invece sono il risultato delle interazioni tra molteplici fattori neurobiologici, psicologici, culturali, sociali ed economici e del loro variare nel tempo.” Lo afferma Niccolò Parri, pediatra presso il Pronto Soccorso Pediatrico Regionale e Trauma Center, dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Anna Meyer IRCCS, Firenze.

Le critiche sul nesso di causalità tra violenza e musica rap/trap non si basano solo sulla mancanza di validi studi scientifici che avvalorino l’ipotesi (gli unici due pubblicati avevano numerose criticità in termini statistici). Si fa notare infatti che se si va a ritroso nel tempo, già a partire dagli anni ’70 in poi vi sono  tantissimi esempi di musicisti che, a prescindere dal genere musicale (hard rock, heavy metal, punk)  hanno fatto ricorso a testi ed atteggiamenti sul palco più o meno violenti: dai Rolling Stones ai Sex Pistols a Marilyn Manson.

Il video

Rap, trap e pediatria. Tra i pediatri promotori dell’iniziativa ci sono Francesca Ciarelli e Armando Di Ludovico dell’Università di Chieti,  Anna Maria Amatucci (Lazio), Antonio Di Mauro (Puglia), Lisa Mastrangelo (Puglia), Claudia Sciarrotta (Sicilia), Carla Tomasini (Marche) e Laura Timpone (Campania).

Lisa Mastrangelo, a cui è venuta l’idea della campagna educazionale, allargata poi ai colleghi , afferma che ascoltando i testi rap/trap  si è convinta che la musica sia un mezzo ideale  per educare gli adolescenti, insegnando loro determinati valori.

Antonio di Mauro aggiunge che sarebbe bello che nelle scuole si lavorasse anche sulle canzoni, che si proponessero delle analisi del testo approfondite per capire il vero significato di quello che gli alunni ascoltano.

Il video , adottato anche da molte associazioni tra cui l’Unione Donne in Italia, diventato rapidamente virale con un numero di visualizzazioni altissimo, è visualizzabile sui seguenti profili Instagram: @dottor_anna, @pediatriamica_dr_diludovico, @antoniodimauropediatra, @unapediatraperte, @claudia.sciarrotta_ped, @pediatracarla, @dott_la_timpy_ibclc .

Non resta che guardarlo per confermare o modificare  la propria opinione sull’argomento , o farsene una se è la prima volta che lo si affronta. Il tema è delicato e complesso, e  in qualità di genitori o nonni o insegnanti, o comunque educatori, siamo chiamati ad affrontarlo nel modo più consapevole ed informato possibile.

Tuttavia, proprio perché argomento  delicato e complesso, andrebbe affrontato non solo dai pediatri, ma anche da altre figure professionali quali, ad esempio, psicologi e neuropsichiatri infantili.

Dario Nicolella
Dario Nicolella
Medico oncologo e dermatologo, con la passione per la scrittura, l'arte e la poesia. Autore di saggi su tematiche toponomastiche ( in particolare località campane) mitologiche (sirene, luna) e storico-artistiche (cupole,colline e chiostri napoletani) nonchè di numerose sillogi poetiche. Vincitore di premi letterari.