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Nathalie Caldonazzo al GF parla della storia con Massimo Troisi: “Un amore meraviglioso”


Al Grande fratello Vip, Nathalie Caldonazzo racconta la sua incredibile storia con Massimo Troisi.

Alfonso Signorini, nella scorsa puntata del GF vip, cerca con grande eleganza di scoprire i ricordi che ha segretamente nel cuore la Caldonazzo, del suo indimenticabile compagno napoletano, Massimo Troisi; attore e regista straordinario, scomparso precocemente per un infarto nel 1992.

Nathalie Caldonazzo racconta, dunque, con voce rotta i due anni vissuti assieme, che poi sono stati gli ultimi della vita di Troisi. A cominciare dal primo incontro, avvenuto in un ristorante romano.

La Caldonazzo ha dichiarato: “Ci siamo conosciuti in un ristorante di Roma. Mangiava e mi fissava. Uscendo l’ho salutato, perché mi aveva fissato per tutto il tempo. Lui rimase stupito. Lo conoscevo per fama, quando ero piccola mia madre mi portava a vedere i suoi film ma io non mi divertivo, non lo capivo. Poi, conoscendolo, ho scoperto una persona molto bella, particolare. Mi cercò per una settimana e riuscì a recuperare il mio numero di telefono. Uscimmo a bere un caffè. Avevo 24 anni, lui 39 anni. Siamo stati insieme nei suoi ultimi due anni”.

La donna prosegue il suo discorso, con grande emozione: “Per una ragazza di 24 anni è troppo presto per subire un lutto d’amore. Quando il tuo compagno di vita va via stai male, ci ho messo tanto a riprendermi, ma sono contenta di averlo conosciuto. Lui aveva molta paura della morte, ma da buon napoletano la esorcizzava, faceva finta di non avere quella patologia cardiaca”.

Dopo una breve pausa, probabilmente accompagnata da qualche ricordo, la Caldonazzo prosegue: “Ad oggi sono passati ventotto anni. Ricordo tutto. Notai che mi guardava da un altro tavolo in maniera insistente, così chiesi alla mia amica cosa volesse. Ricordo che andavo anche a vedere i suoi film e non mi piaceva molto, non lo capivo bene. Quando uscì dal ristorante lo salutai e lui mi cercò per molto tempo ma all’epoca nell’albo degli attori usavo il cognome di mia madre: riuscì a trovarmi quando il suo migliore amico, Massimo Bonetti, si mise con la parrucchiera di mia sorella. Così m’invitò a prendere un caffè a casa sua: mi aprì quest’uomo affascinante e subito ho pensato potesse essere il mio uomo”.

“Il primo anno viaggiammo tanto, visto che lui non lo aveva fatto molto”, ricorda la Caldonazzo al Grande fratello Vip. “Poi, durante l’ultimo viaggio in Costa Rica, Troisi dimenticò alcune delle sue medicine e questo li costrinse a partire subito per gli Stati Uniti. Così arrivarono a Los Angeles, dove il regista doveva parlare con un produttore per realizzare Il postino, e lì Troisi sembra riprendersi”.

Nathalie ricorda quei momenti così: “Furono due settimane meravigliose, poi andammo per un controllo a Houston dove era già stato operato e lì emerse una realtà durissima”. Il medico gli disse: “Lei ha il cuore di un settantenne. Devo operarsi subito, o qui o in Italia”. Il cuore di Massimo si era fermato durante una partita di calcio, nel suo paese d origine, (San Giorgio a Cremano), quando era molto giovane e tutto il paese per aiutarlo aveva fatto una colletta per pagargli viaggio e l’operazione a Houston.Quando gli stavi vicino sentivi un ticchettio metallico. Ma cos’è? -gli chiesi le prime volte -. “È il mio cuore” – ha rivelato all’attrice – e proprio a Houston, l’intervento che doveva essere risolutivo, si rivelò un fallimento”.

Poi ancora: “Sotto i ferri, ebbe un altro infarto ma io non glie l’ho mai detto. I medici mi dicevano che aveva bisogno di un trapianto immediato: io avevo 25 anni, rientravo in stanza e mi ficcavo le unghie nella carne per non piangere. Provavo a rassicurarlo dicendogli che saremmo tornati presto in Italia ma alla fine restammo lì un mese e mezzo e quando prendemmo l’aereo Massimo aveva bisogno delle bombole di ossigeno”.

E poi il tragico epilogo a seguito del suo ultimo e famosissimo film “Il Postino”:

La compagna di Troisi arriva alle note dolenti, il suo racconto si avvicina agli ultimi anni dell’amato: “Ha voluto ostinatamente farlo ma quel film, in un certo senso, lo ha ucciso”, ha ammesso la Caldonazzo. E infatti poche settimane l’ultimo ciack, morì. Era il 4 giugno. “L’ultimo ricordo che mi porto dentro? La festa per il mio compleanno, il 24 maggio, pochi giorni prima che morisse. Era caduto in una depressione davvero fortissima, dalla quale era difficile tirarlo fuori. “Il depresso è come un prigioniero con la porta aperta”, mi disse una volta lui citando una poesia di Pablo Neruda. Massimo manca come essere umano, come persona e non solo come personaggio dello spettacolo, anche se l’arte ha davvero perso un portento, ma lui aveva un animo nobile, era raro davvero unico, forse troppo”.

A tutti manca Massimo, mancherà per sempre. Nathalie ce lo ha fatto rivivere con amore e profonda sensibilità.