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Napoli e il Giappone uniti sotto il segno dei vulcani

Che arte e cultura creino ponti e uniscano popolazioni è cosa nota. È il caso di Tokyo e Napoli uniti dall’interesse per l’archeologia.

Una collaborazione che nasce grazie ai vulcani e alla stretta collaborazione del Museo Acheologico di Napoli e   il Parco archeologico di Pompei. Due siti culturali di eccellenza per quanto riguarda il capoluogo partenopeo.

Ed è proprio da questa collaborazione tra il MANN e Pompei che è stato possibile dar vita alla collaborazione con il National Museum di Tokyo, il più antico è il più famoso museo giapponese, che festeggia quest’anno i suoi 150 anni e lo farà con un grande percorso espositivo internazionale dell’era post covid.

Il direttore del MANN Paolo Giulierini spiega che con il Giappone è stato intrapreso un viaggio culturale, da ormai due anni, per creare un vero e  proprio ponte tra i popoli.

Un percorso possibile, dicevamo, grazie anche al parco Archeologico di Pompei, che promuove la conoscenza delle antichità vesuviane in un un contesto internazionale.

Come sottolineato da Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco di Pompei nell’ottica di promuovere la conoscenza del patrimonio culturale di Pompei: “Si muove la collaborazione tra le istituzioni del territorio e le istituzioni straniere. Oggi ancora di più a seguito dei recenti rinvenimenti, dagli scavi della villa di Civita Giuliana quelli che stanno riportando alla luce intere insulae della città antica, gettando una luce nuova sulla storia delle città e dei suoi abitanti, e generando uno stupore Pari solo a quello che devono aver provato i primi scopritori”.

Tra le opere esposte al MANN, la ricostruzione delle pareti della villa di Cicerone a Pompei.

L’evento coinvolgerà fino a dicembre importanti città giapponesi e il Kyoto City Kyocera Museum, il kishou National Museum, e si spera possa costituire un importante occasione di promozione turistica per la campagna e per Napoli che da oltre 60 anni gode di un gemellaggio con la vulcanica sorella Kagoshima.