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Michela Murgia: “Mi restano pochi mesi di vita”

Michela Murgia, nota scrittrice italiana, ha dichiarato di avere un tumore al quarto stadio.

Con estrema lucidità e forza, la donna ha parlato della gravissima malattia che l’ha colpita. “Il tumore è già nei polmoni, nelle ossa, al cervello; una operazione ora non servirebbe a niente, ormai ho pochi mesi di vita”.

Il nuovo libro di Michela Murgia, “Tre ciotole”, si apre con la diagnosi di un male incurabile. “È il racconto di quello che mi sta succedendo. Diagnosi compresa”, racconta ad Aldo Cazzullo. Carcinoma renale al quarto stadio. “Dal quarto stadio non si torna indietro”.

Ora l’obiettivo della scrittrice è quello di “guadagnare tempo”, probabilmente mesi, durante i quali vivere al massimo, senza combattere contro qualcosa che non andrebbe via. “Il cancro non è una cosa che ho, è una cosa che sono. Non posso e non voglio fare guerra al mio corpo, a me stessa. Il tumore è uno dei prezzi che puoi pagare per essere speciale. Non lo chiamerei mai il maledetto, o l’alieno”, ha dichiarato la scrittrice.

La nota scrittrice parla di una “guerra” nella quale lei si riconosce come una vincente, nonostante sia consapevole dell’esito della battaglia. Una metafora quella utilizzata da Michela Murgia, in un periodo storico sociale durante il quale imperversa il conflitto tra Russia e Ucraina, che come sottolinea l’autrice  Ha bisogno di tutta la nostra attenzione, in quanto evento gravissimo”.

Una forza d’animo che sorprende i fan dell’autrice e che scatena il web. Ricordiamo che Michela Murgia è nata a Cabras, in Sardegna, e la sua terra natia è sempre fonte di orgoglio, presenza costante in tutte le sue opere, da quelle letterarie a quelle teatrali.

Anche il suo romanzo Accabadora, pubblicato nel 2009, è ambientato nella Sardegna degli anni 50.

La scrittrice e critica letteraria è sempre stata attiva nel mondo del sociale e della parità di genere, una indole buona la sua, sempre rivolta agli altri. Probabilmente quel dinamismo caratteriale l’ha sempre contraddistinta, così come si può percepire dalla forza con cui la donna ha parlato di un tema delicato e personale.