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L’Ue si divide sul tema migranti: no ai muri

“l’Unione europea non finanzierà muri o filo spinato alla sue frontiere esterne”. Ursula Von der Leyer non ha dubbi, e con queste poche e decisive parole, rifiuta ogni tentativo di assalto ai fondi comunitari dell’UE.

Un tema delicato quello della migrazione, che, ancora una volta, mette in evidenza le opinioni discordanti dei diversi stati. Per tale motivo la fine dell’incontro è slittata di qualche ora.

Un dibattito complesso, in alcuni momenti acceso, che però ha dato molta soddisfazione al presidente Draghi, lasciando scorgere una finestra di opportunità politica anche da parte del presidente del Consiglio, Charles Michel.

Il tema migranti: le dichiarazioni di Draghi

Nelle sue dichiarazioni, Draghi sottolinea la necessità di dare un giusto spazio al concetto di responsabilità e rispetto per l’altro. Nello specifico, il presidente ha affermato: “Sono soddisfatto di come si è conclusa la discussione su questi punti. Il testo originario parlava solo di limiti al testo originario dei migranti, senza citare l’equilibrio tra responsabilità e solidarietà”.  

Il politico ha proseguito il suo discorso, mettendo l’accento sui risvolti della discussione sui migranti: “per una strana eterogenesi dei fini, quello che doveva essere un finanziamento sul paragrafo dei muri non contiene questa opportunità, ma ha aperto una discussione sul patto di asilo e di migrazione”. 

In particolare, Pedro Sanchez ha spinto per il riequilibrio delle conclusioni dei movimenti secondari dei migranti in cerca di lavoro. Questo tema interessa principalmente Belgio, Olanda, Francia e Germania. Lo spagnolo premeva per ottenere una riformulazione del testo delle conclusioni.

L’Ue: le posizioni di Morawiecki e la mediazione di Angela Merkel

Intanto, il polacco Mateusz Morawiecki – che ieri era imputato per la sentenza della consulta di Varsavia contro i trattati Ue – pur essendo un fermo sostenitore dei muri alle frontiere, ha cercato di tenere un profilo basso. La mediazione di Angela Merkel si è rivelata indispensabile, poiché ha lasciato spazio al dialogo rispetto all’avvio del meccanismo che lega l’erogazione dei fondi dal bilancio Ue e dal Recovery, al rispetto dello stato di diritto.

La Merkel ha dichiarato: “Lascio questa unione europea in una situazione che mi preoccupa molto. Abbiamo superato molte crisi, ma abbiamo una serie di problemi irrisolti”.