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La zingara ischitana: un inno alla tradizione

La zingara è uno dei simboli culinari dell’isola d’Ischia.

Da sempre apprezzata, anche in passato, quando i giovani oramai adulti, raccontano di uscire portando pochi spiccioli dietro, e di gustare la zingara in tutta la sua bontà.

La Zingara ischitana nasce negli anni ’70 ad Ischia inventata da due giovani ragazzi per il loro pub; da allora è diventato un vero e proprio “piatto tipico”.

È proprio nella suggestiva cornice del borgo di Ischia Ponte che nasce “La virgola”, il pub-paninoteca che una giovane coppia ischitana, Aniello Massa e Giovanna Molino, decidono di aprire nell’estate del 1977. Qui, a qualche centinaio di metri dal pub, c’era, e c’è ancora, lo storico panificio “Boccia”. Il suo “pane cafone” è uno degli ingredienti di qualità da utilizzare per la zingara.

Gli ingredienti sono pochi, ma devono essere di prima scelta, affinché possa essere garantito un risultato finale che delizi il palato di tutti.

Per realizzare la zingara ischitana occorrono: 4 fette di pane cafone, dalla crosta spessa e dalla mollica morbida, cotto nei forni a legna della Famiglia Boccia, ad Ischia Ponte.

Il pane di Boccia è anch’esso una tradizione, conosciuto da tutti, non solo ischitani, ma anche dai tantissimi turisti che ogni anno giungono ad Ischia. Il sapore, ovviamente è unico ed inimitabile, così come la croccantezza.

Tra gli altri ingredienti, insalata rigorosamente isberg, maionese, pomodorini (da insalata), prosciutto crudo e qualche fetta di fior di latte.

Pochissimi, e semplici ingredienti da mettere insieme in pochi minuti per un risultato davvero eccezionale, riproducibile anche a casa senza difficoltà (per quanto i pomodori ischitani siano particolarmente saporiti e difficili da trovare altrove).

Zingara ischitana: ingredienti semplici e tanto gusto

Dopo aver tagliato il pane, si spalma uno strato abbondante di maionese (meglio se preparata in casa) si aggiunge l’insalata, una fettina spessa di prosciutto crudo e i pomodorini tagliati a quattro.

Le due fettine di pane vanno bruscate o su una piastra, o meglio ancora nel forno a legna, così come accade da Boccia.

In questo modo la cottura sarà perfetta, e il pane risulterà “croccante” ma non bruschettato. Ricordiamo che la zingara ischitana deve essere dorata e non abbrustolita. 

È risaputo che il pane da utilizzare per realizzare la zingara ischitana deve essere “vecchio” e non fresco; ciò perchè così mentre si tagliano le fette, il coltello non romperà la mollica.

Inoltre, ricordiamo che la maionese dev’essere spalmata su tutte e due le fette di pane, e il fior di latte prima di utilizzarlo va conservato in frigorifero per asciugarlo dall’acqua in eccesso che rischierebbe di rendere il pane troppo morbido.

Le fettine di prosciutto crudo (spesso si tratta di prosciutto casereccio proveniente soprattutto dalla zona di Campagnano) si piegano su se stesse, affinché non strabordino dal pane e creino uno strato spesso.

La lattuga infine, si dice che sia stata inserita in un secondo momento, si può evitare, ma ovviamente la ricetta originale la prevede e quindi per un’ottima realizzazione della zingara, meglio utilizzarla.

La zingara è un inno alla libertà, un classico moderno, dall’impronta storica, che sa stimolare la papille gustative anche solo ripensando alle notti estive trascorse sotto al Castello Aragonese, quando tra una risata e un boccone si gustavano brandelli di giovinezza.