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La Venere degli stracci, l’arte tra passato e presente

Napoli, a Piazza Municipio da oggi, mercoledì 28 giugno si può ammirare la Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto. L’opera, creata nel 1967 incarna il desiderio di protesta caratteristico della seconda metà desiderio di protesta della seconda metà del decennio degli anni Sessanta.

Si tratta di un’opera contemporanea che probabilmente raccoglie consensi e anche qualche critica. La Venere degli stracci è una riproduzione della statua “Venere con mela” dello scultore neoclassico danese Bertel Thorvaldsen, affiancata da una montagna di stracci. 

Un accostamento che identifica la contrapposizione tra l’identità propria dell’arte classica e il disordine della vita quotidiana. Il blocco di marmo si oppone alla leggerezza del tessuto degli stracci, la tensione tra passato e presente.

Nell’insieme la Venere degli stracci è un’installazione dalla forma piramidale che richiama il modulo compositivo classico.

La scultura dà le spalle a chi la osserva, ha il viso rivolto verso un grandissimo cumulo di stracci di diversi colori, la cui altezza non è dissimile a quella della Venere.

Per quanto concerne l’opera, esposta in una delle piazze principali di Napoli, rappresenta Venere: dea dell’amore, simbolo di bellezza e di fertilità. Pistoletto utilizzò la figura di Venere per richiamare la tradizione classica dell’arte italiana.

Ricordiamo che Michelangelo Pistoletto è considerato una figura emblematica dell’arte contemporanea europea degli ultimi cinquant’anni.

L’istallazione dell’opera rientra nell’iniziativa promossa dal Comune di Napoli, che propone una serie di mostre disseminate sul territorio, posizionate in diversi punti della città, a cura del consigliere del primo cittadino, Vincenzo Trione.

Nonostante le polemiche, La Venere degli stracci ha già incuriosito tantissimi turisti e curiosi, intesa come simbolo di rinascita, bellezza, speranza e vita, un vero e proprio “tramite” tra passato e presente.