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La principessa Sissi: l’animo autentico di un’imperatrice

Il 10 settembre è una data dal sapore amaro, poiché in tale giorno ricorre l’anniversario della morte di una figura che, più di molte altre, resta nell’immaginario collettivo. Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, meglio nota come la principessa Sissi, imperatrice d’Austria e regina di Ungheria, di Boemia e di Croazia.

Nata a Monaco di Baviera il 24 settembre 1837, dal duca Massimiliano Giuseppe in Baviera e da Ludovica di Baviera, mostra subito un animo sensibile, gentile, ma profondamente anticonvenzionale e lontano dai rigidi protocolli che vigevano alla corte austriaca.

Ambedue i genitori facevano parte della famiglia Wittelsbach, il padre discendeva da un ramo collaterale dei “duchi in Baviera”, mentre la madre era un membro effettivo della famiglia reale. Per tale motivo, il titolo che Sissi acquisì alla nascita fu: “Sua altezza la duchessa Elisabetta in Baviera”.

Elisabetta di Baviera, un animo votato all’aiuto dei più deboli

Al contrario di molte donne nobili della sua epoca, Elisabetta mostrò, sin dai primi anni, una propensione per il sostegno dei più bisognosi. Infatti, nel corso della vita si dedicò all’aiuto di poveri, indigenti ed ammalati.

Nota per l’importanza che riservò ai sentimenti e alle emozioni, prima di sposare l’imperatore d’Austria, si innamorò perdutamente di uno scudiero, che morì prematuramente. La dipartita del giovane la lasciò in uno stato di sconforto totale, e la spinse a redigere una serie di poesie, nelle quali è possibile cogliere lo struggimento, la passione ed il profondo sentimento che la legavano all’uomo.

A soli 16 anni divenne imperatrice, sposando suo cugino, Francesco Giuseppe d’Austria, dal quale ebbe quattro figli. Il temperamento appassionato della neo imperatrice, spontaneo, votato all’espressione delle emozioni, entrava in contrasto con le stringenti regole dell’etichetta austriaca. In particolare la suocera, l’arciduchessa Sofia, desiderava che Elisabetta si attenesse ai protocolli reali.

La principessa Sissi: una vita tra dolore e passione

Dotata di una bellezza fuori dal comune, la principessa Sissi fu molto invidiata, per il suo aspetto, nonché per la posizione sociale che ricoprì. Tuttavia, la cura di sé divenne quasi un’ossessione, tanto che mangiava pochissimo e decise di non farsi fotografare dopo i trent’anni.

Come una maledizione che accomuna tante giovani principesse, anche la sua vita non fu particolarmente felice. La causa di tanto struggimento fu il suicidio del figlio ed erede al trono, Rodolfo, che la gettò in uno stato di indicibile dolore. In seguito a questo evento, prese a vestirsi di nero e con sobrietà, mise da parte gli abiti colorati dei primi anni, e visse come una tortura gli obblighi di imperatrice e la vita a corte.

Infine, il percorso di vita dell’imperatrice si concluse proprio il 10 settembre 1898. Durante un viaggio a Ginevra, Elisabetta venne uccisa dall’anarchico italiano Luigi Lucheni, che la colpì al cuore con un pugnale.

La principessa Sissi fu seppellita a Vienna nella cripta dei Cappuccini, assieme al marito e all’amatissimo figlio.

Una figura che lascia un’impronta indelebile nella storia: una donna che, nonostante tutte le limitazioni, i protocolli e le prescrizioni relative alla sua carica, riesce a vivere con autenticità e passione.