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Inflazione al 4,8%: mai così alta dal 1996

Secondo le ultime stime pubblicate questa mattina dall’ISTAT l’inflazione ha raggiunto un livello del 1,6% su base mensile e del 4,8% su base annua, al massimo da aprile 1996.

L’impennata dell’inflazione è stata determinata prevalentemente dal rincaro dei prezzi dei Beni energetici che hanno fatto registrare una crescita su base annua del 38,6%. A crescere sono stati i costi della componente regolamentata che è pressoché raddoppiata (da +41,9% a +93,5%), meno quelli dei beni energetici non regolamentati (da +22% a 23,1%). In aumento anche i prezzi dei Beni alimentari, sia lavorati sia non lavorati, così come i prodotti ad alta frequenza d’acquisto. Diminuiti invece mediamente i costi dei servizi relativi ai trasporti che passano da +3,6% al 1,4%; dato condizionato dall’andamento della pandemia che ha ridotto fortemente gli spostamenti dei consumatori.

Le conseguenze dell’aumento dei prezzo

Per i tecnici dell’istituto la crescita dei prezzi si protrarrà ancora nei prossimi mesi. Quest’andamento “desta preoccupazione non solo per le conseguenze economiche ma anche per quelle sociali“ affermato Cristina Freguja, direttore centrale per le Statistiche Sociali e il Welfare dell’Istat, nella conferenza stampa dopo la diffusione dei dati di gennaio. L’impatto ha poi aggiunto è più ampio per le famiglie più povere” che solitamente destinano maggiori acquisti ai prodotti energetici. Ad aggravare la situazione è il dato relativo ai salari. Seppur aumentati dello 0,6% nel corso del 2021 difficilmente faranno fronte ad un tasso d’inflazione sempre in aumento.

L’inflazione cambia i beni del paniere Istat

L’aumento dei prezzi e la pandemia hanno modificato le tendenze d’acquisto degli italiani. Tra i prodotti rappresentativi del cambiamento nelle abitudini di spesa dei consumatori troviamo: Sedia da PC, Friggitrice ad aria, Saturimetro, Psicoterapia individuale, Test sierologico, molecolare e rapido per Covid-19, Poke take away e Streaming di musica. Tra i prodotti che rappresentano consumi consolidati, entrano nel paniere, tra gli altri, Pane di altre farine, Gas di città e gas naturale mercato libero e Occhiali da lettura senza prescrizione.

Escono invece dal paniere quest’anno compact disk e hoverboard. Le novità del 2022, spiega l’Istat, “riflettono la costante evoluzione dei comportamenti di spesa delle famiglie ma anche l’impatto di eventi, come la pandemia tuttora in corso, che condizionano le scelte d’acquisto e la struttura della spesa per consumi”.

 

 

 

 

 

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.