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Il modernismo catalano e Antoni Gaudì

Il Modernismo catalano è uno stile artistico che si sviluppò tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo nella regione spagnola della Catalogna, principalmente a Barcellona. È diventato uno degli elementi che caratterizzano l’immagine della città. A Barcellona si trovano sette delle opere dell’architetto modernista Antoni Gaudí y Cornet, le quali sono entrate nel 1984 nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. L’artista ha lasciato un grande impatto nella città e nel mondo, sono tantissimi i turisti che ogni anno vanno a visitare le opere dell’artista.

Il modernismo Catalano: Antoni Gaudí y Cornet

Il motivo fondamentale del modernismo– ha affermato Gerald Graff- era la critica all’ordine sociale borghese del XIX secolo e alla sua visione del mondo … i modernisti, portando la fiaccola del romanticismo“, queste erano le basi su cui si era fondato anche il modernismo catalano.

Uno dei maggiori esponenti del modernismo catalano nasceva 168 anni fa.
“Plasmatore della pietra, del laterizio e del ferro”, così verrà definito, da Le Corbusier, Antoni Gaudí.

Antoni Gaudí nacque il 25 giugno 1852 a Reus, o nelle vicinanze, quintogenito del calderaio Francesc Gaudí y Serra e di Antònia Cornet i Bertran.

Nonostante Gaudí appartenga alla corrente dell’architettura modernista, le sue opere hanno una fisionomia stilistica del tutto particolare, dovuta alla stratificata fagocitazione delle formule architettoniche più disparate, vivificate poi dall’intervento della straripante esuberanza creativa dell’autore.
Gaudí si apre a una serie di sperimentazioni statiche che lo condurranno all’eliminazione più totale di quegli elementi strutturali vitali e costitutivi per la poetica gotica. La poetica gotica è giudicata da Gaudí come «stampella» accessoria e antiestetica necessaria nel passato solo per esigenze di natura costruttiva.

Lo stesso Gaudí affermerà “Nell’architettura moderna il gotico deve costituire il punto di partenza, ma non deve mai essere il punto finale. L’arte gotica è imperfetta e costituisce una soluzione parziale; è lo stile del compasso, della formula, della ripetizione seriale. La sua stabilità si basa sul puntellamento permanente dei contrafforti: è un corpo difettoso retto da stampelle. La sua unità è incompleta, in quanto la struttura non si fonde con la decorazione geometrizzata che la riveste e che risulta del tutto sovrapposta, al punto che potrebbe essere soppressa senza che l’opera ne risenta. La plasticità delle opere gotiche è carente; lo dimostra il fatto che esse producono maggiore emozione quando sono allo stato di rovine, coperte di edera e illuminate dalla luna”.