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Il doomscrolling: un fenomeno in crescita anche in Italia

Il doomscrolling è una parola che è entrata a far parte del nostro vocabolario, a partire dallo scorso anno in piena pandemia; tale locuzione indica la tendenza compulsiva a cercare cattive notizie online, usufruendo dei vari dispositivi a disposizione, che siano cellulari o tablet.

Notizie negative e malessere psicologico

Il primo a descrivere tale fenomeno, da non sottovalutare, specialmente per gli effetti negativi sulla psiche, è stato un giornalista del New York Times.

Ciò che più colpisce è l’entità di quello che dagli scienziati è stato chiamato doomscrolling, che trasporta in un circolo vizioso all’interno del quale alla ricerca di notizie negative segue l’ossessione a cercarne altre, fomentando ansia e stress psicofisico.

Per capire meglio il significato di tale fenomeno, gravemente dannoso, bisogna specificare il significato dei due termini inglese di cui si compone la parola: “doom” e “scrolling”. Con il verbo “scrollare”, è riferito allo scorrere continuo delle varie pagine web ma anche siti di informazione.

Il sostantivo “doom” invece, ha a che vedere, invece, con tutto ciò che è catastrofico, tragico ed incontrollabile.

Ancora oggi, anche se fortunatamente il numero dei contagi non è più preoccupante, pur possedendo “un’arma” contro il covid-19, i medici sottolineano che la diffusione del doomscrolling è ancora cospicua.

Ricordiamo che gli esperti del settore, puntano il dito anche contro i cosiddetti social network, colpevoli di mettere a disposizione di tutti bacheche infinte, dove le notizie balzano subito agli occhi, soprattutto quelle negative, e il cosiddetto “scrolling” non ha mai fine.

Dal punto di vista prettamente psicologico tutto ciò fa in modo che le persone non si sentano mai del tutto aggiornate ed in preda al panico, continuano a cercare informazioni, ovunque.

Quali sono le possibili soluzioni per evitare il doomscrolling?

Psicologi, neurologi e psicoterapeuti affermano che in realtà tale fenomeno già esisteva in Italia, prima del lockdown; molte persone infatti, nel corso del tempo sviluppano la tendenza a leggere solo ciò che è in linea con il proprio pensiero.

Chi soffre di depressione, ad esempio, cerca notizie che possano confermare la propria visione negativa del mondo e della vita.

Una possibilità di risoluzione di questo fenomeno gravemente latente, e che sembra coinvolgere sempre più persone, è quella di porre dei limiti.

Quando si avverte l’esigenza di afferrare il proprio cellulare e leggere notizie, anche se apparentemente innocue, bisogna distrarsi con altre attività, evitando di utilizzare lo smartphone.

Sicuramente leggere, cucinare, allenarsi, sono tutte alternative più sane al doomscrolling.

Attenzione però, questo non significa isolarsi; semplicemente occorre un uso consapevole degli strumenti web e social, che permetta di connettersi con i propri cari, ma senza lasciarsi trasportare da un vortice infinito di notizie fasulle.

I limiti consistono in questo: dei piccoli accorgimenti che specie durante il grave e difficile periodo che viviamo, possa aiutare a non affaticare ulteriormente la mente.