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Il 9 settembre moriva Lucio Battisti

Il 9 settembre del 1998 a Milano moriva Lucio Battisti. Una morte sulla quale ancora oggi non si sa molto, dato che la famiglia preferì (non è dato sapere il motivo) le cause del decesso. Qualcuno ipotizzò un tumore, altri ancora hanno parlato di una patologia grave a danno dei reni. In realtà quella della morte di Battisti è solo una delle tante “curiosità” che riguardano il celebre autore.

Una personalità riservata, da qualcuno definita antipatica, nonostante Battisti avesse sempre la battuta pronta, con un’ironia che si può definire pungente. Particolarmente evasivo su alcuni temi, Lucio Battisti, morto il 9 settembre di ventisei anni fa.
Non un artista qualunque, ma un cantante ed interprete che lasciato il segno,
che ha regalato emozioni indescrivibili, interpretando testi che possono essere considerati delle vere e proprie poesie.

Sono pochi gli aneddoti che riguardano Battisti, essendo particolarmente chiuso ed estroverso. La sfera privata del cantante è pressoché scarna di notizie, l’unica degna di nota è una curiosità, non confermata risalente all’estate del 1968, quando la stampa italiana diffonde la notizia di una relazione tra Lucio Battisti e la cantante inglese Julie Driscoll.

La notizia è accompagnata anche da una serie di foto che ritraevano i due insieme. Una “favola” destinata a finire ancor prima di iniziare. Dopo poco si scoprì che in realtà si trattava di una montatura per attirare l’attenzione, in vista della partecipazione di Battisti al Festival di Sanremo.

Lucio Battisti è stato un cantante particolarmente celebre in Italia, i cui testi ancora oggi riecheggiano nella mente di chi li canta.

Un interprete senza tempo, i testi delle canzoni di Lucio Battisti erano scritti da Mogol. Dal 1966 al 1980 il duo ha regalato pietre miliari della musica leggera italiana.

Probabilmente però non tutti sanno che esiste un brano scritto ed interpretato dall’artista stesso.

Il celebre paroliere scriveva, Battisti cantava. Insieme interpretarono al meglio i sentimenti e la vita degli italiani di quel periodo.

Si tratta di Un’avventura l’unica canzone presentata sia come interprete che come autore, da Lucio Battisti al Festival di Sanremo. Arrivò però solo nono, con 69 voti contro i 237 della vincitrice Zingara di Iva Zanicchi e Bobby Solo.

Nonostante una personalità spesso schiva e lontana dagli schermi e dalla ribalta, Lucio Battisti ha saputo creare una sintesi perfetta tra  musica e parole, come si trattasse di un’unica persona. Non amava raccontare di sé, ed è per questo che si sa poco della sua vita personale, ma in ventisei anni di carriera ha raccontato molto della società, dell’amore, dei sentimenti che caratterizzano il cuore di tutti, di vita, speranza, attraverso le sue canzoni. Note di poesia che hanno accompagnato generazioni di persone e ancora oggi risuonano anche tra i più giovani, che sanno apprezzare l’arte di un cantante definito timido, la cui voce è soavemente impressa nel cuore di tantissimi italiani.

È per questo che il 9 settembre è solo un giorno in più per ricordare Battisti, con la consapevolezza che la sua grandezza sarà in continuo divenire.