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Il 29 Dicembre 1971 prestò giuramento Giovanni Leone

Insigne giurista, nonché uno degli avvocati penalisti più illustri d’Italia, Giovanni Leone fu anche militare durante il corso della Seconda Guerra Mondiale, meritando persino un encomio solenne dal Ministero della Difesa.

Figurò come parte integrante dei fondatori della Democrazia Cristiana napoletana, oltreché deputato per un ventennio, e poi Presidente della Camera, del Consiglio, Senatore a vita e dal 24 Dicembre 1971 al 15 giugno 1978 Presidente della Repubblica.

Quella di Giovanni Leone, è stata la vita di un vero e proprio padre e nonno della Repubblica Italiana.

Giovanni Leone è nato a Napoli, il 3 novembre 1908. Si è laureato in Giurisprudenza 1929 all’Università di Napoli e poi in Scienze della Politica nel 1930. Fin da subito si è dedicato anima e corpo alla professione forense, coniugando il lavoro alla carriera universitaria.

Nel 1933 divenne docente di Diritto e Procedura penale, all’Università di Camerino e nel 1935 conquistò il primo posto in graduatoria per la cattedra di Procedura Penale a Messina. In seguito si trasferì a Bari, a Napoli ed in fine a Roma.

Leone è stato autore di svariate pubblicazioni giuridiche, la sua opera più celebre è il Trattato di procedura penale.

Figlio di uno degli artefici del Partito Popolare di don Luigi Sturzo, Giovanni Leone nel 1944 fu lui uno dei fondatori della Democrazia Cristiana a Napoli, di cui fu eletto segretario politico del comitato cittadino del partito.

La sua carriera politica nazionale iniziò nel 1946, nel momento in cui venne eletto all’Assemblea Costituente. Partecipò in maniera attiva alla creazione della Carta Costituzionale, redigendo, in particolare, il titolo concernente la Magistratura.

Giovanni Leone venne rieletto deputato al Parlamento nel 1948, e fu vicepresidente della Camera dal 1950 al 1953. Il 10 maggio 1955 sostituì Giovanni Gronchi nella carica di Presidente della Camera, venendo rieletto due volte.

Il 19 giugno 1963 fu nominato Presidente del Consiglio, creando quindi un governo democristiano che restò in carica 5 mesi. Fu di nuovo nominato Presidente del Consiglio il nel 1968, restando a palazzo Chigi altri sei mesi.

Per volontà del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, nel 1967 era stato nominato senatore a vita per avere illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale.

Il nome di Giuseppe Leone, ora che era fuori dalle correnti della DC, venne scelto nei momenti di crisi del Centrosinistra per varare i Governi balneari che, per Aldo Moro, avrebbero dovuto rappresentare delle parentesi per tentare di superare i veti incrociati tra le correnti democristiane o nel rapporto con il Psi.

Nonostante la carriera politica, Leone non abbandonò mai la sua carriera universitaria in qualità di professore ordinario di Diritto Processuale, professione che svolse fino al 24 dicembre 1971, quando venne eletto Presidente della Repubblica.

Il sette anni di Giovanni Leone al Quirinale furono tra i più drammatici della storia italiana. L’offensiva nei confronti di Leone principiò con lo Scandalo Lockheed, nel 1976.  Fu quindi costretto a dimettersi dalla figura di Presidente della Repubblica con un messaggio alla Nazione, il 15 giugno 1978, a causa di accuse e polemiche, poi rivelatesi interamente prive di fondamento. Morì il il 9 novembre 2001, all’età di 93 anni.